SEGNALAZIONE PER CONTRASTO ALLA CORRUZIONE. LE BUONE NORME CI SONO. MA CHI LE FA? EMILIA ROMAGNA STAVOLTA IN CODA

16 Ott 2017 appalti, comuni, corruzione, legalità, regione emilia romagna, testo unico appalti e legalità,

A cinque anni dalla buona legge anticorruzione – l’ormai famosa L.190 – leggiamo l’ultimo report uscito a fine settembre, elaborato da TII – Transparency International Italia, che riporta i dati 2016 e le criticità delle “segnalazioni raccolte per la prevenzione della corruzione nei comuni capoluogo italiani“.
Modalità corruttive: fenomeni crescenti di irregolarità/illegalità ben diffusi e premessa per “normalizzare” ed estendere affari, pezzi di economia e comportamenti sociali sempre più dannosi e costosi per la nostra società.
Dati, tendenze e criticità già ben commentati in questi giorni dal Presidente ANAC, dottor Cantone.

In alcune regioni – compresa l’Emilia Romagna – bastano però le dita di una mano per riassumere i numeri delle segnalazioni !
Il Report valuta il dato allarmante del “non decollo del volume (!!) delle segnalazioni “raccolte con le modalità previste dalla legge:
– Intanto, dei 115 Comuni capoluogo di provincia monitorati, ancora 15 – Piacenza compresa – NON hanno ancora attivato le procedure interne per la raccolta delle segnalazioni ! Troppe complessità burocratiche? Voglia di fare al meglio restando intanto fermi?
– Poi, attivate le procedure per “ascoltare”, da sole 20 città capoluogo su 115 si sono raccolte notificazioni su possibili casi corruttivi riguardanti strutture pubbliche.
Quante? N° 77 segnalazioni nel 2015 e N° 130 nello scorso anno 2016. In tutta Italia !
– Dall’Emilia Romagna, nell’anno passato sono state raccolte ben 2 (due) segnalazioni sul totale delle 130: una a Parma ed una a Modena ( vedi mappa allegata).

Perchè tutto va bene ed i rischi corruttivi sono ridotti all’osso? No,certamente.
Dati Istat recenti sulla “percezione diffusa” ma che non porta a denunce ed il report di Transparency, lasciano un po’ di sconcerto.
Urge allora rafforzare la tendenza a segnalare/denunciare.
Perciò molto meglio riflettere per intervenire, integrare e rafforzare con urgenza il sistema capace di convincere e tranquillizzare le possibili testimonianze da parte delle centinaia/migliaia di lavoratori nei pubblici servizi, oltre che all’intera cittadinanza.
Il Testo Unico regionale per la promozione della legalità in Emilia Romagna, affronta chiaramente anche questo settore di lavoro, fortemente sostenuto anche dal sindacato, indicando concrete iniziative per smuovere le evidenti difficoltà.
Faremo la nostra parte sindacale, in primis nella contrattazione territoriale coi Comuni e, sopratutto, con le Unioni Comunali, per rafforzare in tutte le amministrazioni pubbliche – dalla dirigenza agli operatori – la conoscenza e la praticabilità delle necessarie segnalazioni sospette.
Necessarie, soprattutto, per tutelare la trasparenza e l’etica di quanti lavorano nei tanti settori “esposti” e al servizio della comunità: dagli appalti, alle nomine, tassazione, licenze, decisioni giudiziarie, commercio, piani edilizi, servizi sociali, turismo, ecc…

Spingeremo parecchio per dare attuazione concreta a punti netti, previsti anche dalla L.190, ed ancora lontani da una concreta e diffusa realizzazione ; specie per la larga rete degli Enti medio-piccoli nei territori :
– programmi di formazione specifica, obbligatoria, rivolta agli operatori dei settori più esposti;
– una più ampia e diffusa informazione pubblica per alzare il livello di consapevolezza civica e di collaborazione dei cittadini nell’isolare la diffusa concezione della “corruzione normale”;
– opportuna “rotazione” negli organici dei responsabili di quei settori;
– piani annuali di “controlli mirati” sulle attività di appalti,lavori,servizi;
– qualificare le “stazioni appaltanti“, portandole almeno a dimensione delle Unioni comunali, superandone così l’eccessiva frammentazione ;
– nei bandi di gara/appalto,qualificare la “premialità” per le imprese regolari e riconosciute nell’Elenco di merito e/o Rating di legalità;
– infine, e lo ripropone anche il dottor Cantone/Anac, come sindacato si punta ad alzare i livelli di tutela e garanzia di riservatezza per i lavoratori e cittadini che si espongono per segnalare. Queste garanzie, ancora oggi non sono sufficienti, specie per i dipendenti privati, ma pure per quelli pubblici. In merito, già la Camera ha da tempo approvato una norma ben fatta; è in lunga attesa al Senato…e basterebbe un opportuno voto di fiducia !

Franco Zavatti, coordinatore Cgil ER sicurezze urbane e legalità nel territorio

Modena, 16 ottobre 2017

Mappatura segnalazioni (pdf)

Servizio del TGR ER, edizione del 17 ottobre 2017, ore 14.00

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