VERTENZA CASTELFRIGO: LA FLAI-CGIL FA IL PUNTO SULLE CRITICHE

15 Dic 2017 appalti, castelfrigo, false cooperative, sciopero,

Facciamo solo chiacchere?
La vertenza Castelfrigo si inserisce nell’azione che la Flai-Cgil di Modena ha sempre esercitato nei confronti delle imprese che utilizzano gli appalti irregolari di manodopera.
Fin dall’introduzione degli appalti nella metà degli anni ‘90 abbiamo segnalato, denunciato e proclamato iniziative di mobilitazione e di sciopero, come ampiamente documentato sul sito www.nuovocaporalato.it
Abbiamo denunciato sia il committente sia le grandi imprese appaltatrici per somministrazione irregolare di manodopera. Abbiamo promosso e sostenuto cause per far riconoscere il rapporto di lavoro di vari lavoratori delle false cooperative direttamente in capo al committente.
Il 18 dicembre prossimo Castelnuovo Rangone sarà la sede di una grande manifestazione contro lo sfruttamento del lavoro negli appalti di manodopera, una manifestazione con lo slogan #BastaSchiavi in occasione della quale è stato proclamato anche lo sciopero dei lavoratori dell’industria alimentare della provincia di Modena.

Stiamo prendendo in giro i lavoratori?
Con i lavoratori degli appalti della Castelfrigo stiamo condividendo una forma di lotta non violenta. Primo perché dobbiamo far conoscere il valore dello stato democratico a lavoratori che vengono da paesi dove spesso la democrazia è stata schiacciata. Secondo per non esporre i lavoratori a denunce penali che metterebbero a rischio anche la loro permanenza in Italia. Non buttiamo i lavoratori contro i cancelli senza spiegare il significato e i rischi di quel gesto.

Stiamo girando inutilmente?
Il sistema degli appalti di manodopera irregolari è talmente vantaggioso per le aziende che appaltano che queste ultime sono disposte a ignorare i problemi sociali che nascono all’interno dei loro siti produttivi.
Molte aziende preferiscono addirittura i problemi di ordine pubblico davanti ai cancelli piuttosto che cambiare il sistema, infatti qualche giorno di fermo produttivo è ben sopportabile rispetto a risparmi annuali dell’ordine dei milioni di euro.
E’ un sistema collegato all’economia di un territorio, a una legislazione nazionale sul lavoro, alle istituzioni di controllo e ai temi della qualità e della sicurezza alimentare.
E’ tempo di dire ai cittadini che questo sistema porta prima illegalità e contraffazione alimentare, poi degrado dell’economia. E’ per questi motivi che alle istituzioni, alle forze politiche, agli enti di certificazione, alla Grande Distribuzione Organizzata, ai Consorzi di tutela dei prodotti tipici abbiamo detto che il caso Castelfrigo va risolto, perché dove non ci sono diritti non c’è legalità e non c’è neanche qualità del prodotto.
Capiamo bene che per molti sarebbe più comodo che la vertenza si trasformasse solo in un problema isolato di ordine pubblico.

La Castelfrigo assumerà questi lavoratori?
La Castelfrigo è figlia di un sistema che, ormai, è arrivato al capolinea. La risposta occupazionale per questi lavoratori dovrà essere trovata all’interno di tutto il distretto. La Flai-Cgil allargherà la protesta democratica su tutte le aziende del territorio, perché è qui che si dovranno trovare le risposte occupazionali per questi lavoratori. Una cosa è certa: i lavoratori non verranno lasciati soli.

La nostra azione non ha prodotto risultati?
La Flai-Cgil e la Filt-Cgil hanno ottenuto importanti risultati all’interno della Bellentani (Gruppo Citterio) di Vignola (MO), così come nell’Industria Salumi Simonini di Castelvetro (MO), per non parlare dell’accordo appena siglato della Rossi Carni di Vignola, un accordo che porta le firme di sindacalisti della Cgil e che prevede l’assunzione diretta di 73 lavoratori, con il contratto alimentare e senza l’applicazione del Jobs Act. E’ necessario continuare in questa direzione.

Per la Cgil la vertenza Castelfrigo è una questione politica?
Chi conosce la storia di questo paese sa che chi sputa sulla politica sputa anche sulla democrazia. In questo Paese abbiamo attraversato guerre e dittature, situazioni che molti dei lavoratori migranti della Castelfrigo hanno visto con i loro occhi nei loro paesi. A questi lavoratori diciamo che la politica è l’unico mezzo a disposizione per comporre interessi diversi, infatti dove finisce la politica inizia la guerra. Quindi non sputiamo sulla politica come fa la Castelfrigo o fanno altre organizzazioni sindacali, ma cerchiamo di farla funzionare bene sollecitando tutti i partiti a prendere posizione, a parlare di lavoro e diritti, a proporre soluzioni per questa vertenza e per il futuro di uno dei distretti agroalimentari più importanti d’Europa.

Modena, 15 dicembre 2017

 

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