08 Giu 2018 centri pubblici, flc, formazione professionale, regione emilia romagna,
L’iniziativa per illustrare il percorso che ha portato a garantire la tenuta del sistema pubblico di istruzione e formazione professionale della Regione Emilia-Romagna.
Soddisfazione per il risultato raggiunto e gli impegni presi dalla Regione
Le OO.SS. FLC CGIL ER, CISL Scuola ER, Federazione UIL Scuola Rua Bologna/Emilia Romagna dopo mesi di interlocuzioni con la Regione e gli assessorati al Bilancio e all’Istruzione e formazione professionale, sulla salvaguardia del sistema pubblico di istruzione e formazione professionale della nostra regione, accolgono con favore la decisione della giunta di ripristinare le risorse necessarie a garantire la continuità, sul territorio, delle azioni e dei servizi offerte dai centri pubblici.
Le OO.SS., infatti, fin dal mese di ottobre 2017, a seguito della intenzione della RER di cancellare la Legge 5/2001, hanno chiesto con determinazione:
- di non abrogare le disposizioni che garantiscono l’agibilità del sistema pubblico;
- di inserire nella legge finanziaria le risorse necessarie per non pregiudicare la tenuta del perimetro pubblico;
- di garantire l’occupazione di oltre 200 dipendenti (di cui il 90% sono donne) e 1200 collaboratori a vario titolo impegnati nelle attività formative e di servizio a supporto dei Comuni;
- di salvaguardare il ruolo pubblico dei centri di formazione professionale esercitato sul territorio attraverso un sistema di relazioni e convenzioni con gli enti pubblici ma non solo;
- di attivare un tavolo regionale congiunto alla presenza del soggetto di rappresentanza dei centri pubblici.
Nell’incontro con il personale dei centri pubblici avvenuto il 6 giugno scorso, abbiamo sottolineato con soddisfazione che le nostre richieste sono state ascoltate e altrettanto con favore, abbiamo preso nota delle dichiarazioni della Regione circa la convinzione di sostenere il sistema pubblico di istruzione e formazione e l’importanza strategica degli enti pubblici di formazione che garantiscono una funzione indispensabile per le attività formative rivolte ai ragazzi e per lo sviluppo del territorio.
La decisione della giunta di destinare 2.800.000,00 € per il biennio 2018 e 2019 al sistema pubblico, per lo svolgimento della funzione a loro delegata dalle leggi regionali vigenti, oltre alla copertura dei costi del personale ex regionale garantito attraverso la legge 5/2001, risponde esattamente a quanto richiesto dalle OO.SS. e fa rientrare il rischio occupazionale.
Si resta in attesa degli atti conseguenti alla formalizzazione della decisione e le OO.SS. resteranno vigili affinché ne sia data concreta attuazione in occasione dell’approvazione della legge di assestamento di bilancio, che avverrà nel mese di luglio prossimo.
Proponiamo alla RER di aprire un confronto sul ruolo, sul valore ed il significato del sistema pubblico, in relazione alle esigenze del territorio e delle future generazioni, che punti a salvaguardare il perimetro pubblico considerandolo come una priorità dell’agenda politica di questa regione, anche attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati a partire dall’associazione degli istituti di formazione degli enti locali.
FLC CGIL ER Monica Ottaviani |
CISL SCUOLA ER Alessandro Burgoni |
Federazione UIL Scuola Rua ER Milena Giardini |
Bologna, 8 giugno 2018
Grande preoccupazione dei sindacati confederali regionali della scuola per la tenuta del sistema pubblico di istruzione e formazione professionale della Regione Emilia-Romagna, comunicato stampa 26.5.18