IMPRESE FASULLE E RICICLAGGIO. UN CONTO E’ LEGGERLE SUI GIORNALI, BEN ALTRO VEDERLE QUI IN UN PRATICELLO INCOLTO, ALLA PERIFERIA DELLA TUA CITTA’

23 Lug 2018 arresti domiciliari, banca d'Italia, dia, guardia di finanza, imprese fasulle, industria 4.0, irregolarità economiche, legalità, riciclaggio,

Imprese 4.0 tutto automatizzato ed interconnesso?
No, stavolta siamo al modello imprese p.7, p.8 descritto nel “Quaderno dell’antiriciclaggio” emesso da UIF-Banca d’Italia la scorsa settimana, o anche al modello imprese p.10, p.261 ben spiegato dall’ultima relazione DIA su truffe ed evasione a scopo di riciclaggio, uscita sempre in questi giorni.

Una storiella interessante che parte da un bravo cittadino modenese, un pensionato attento, che passando spesso per quella stradina,nota insegne strane e curiose.
Contatta la Cgil e si va a vedere.
Effettivamente, ai bordi della strada – nella campagna che si apre appena fuori della periferia di Modena – una rete ed un cancello delimitano un’area verde del tutto incolta (vedi foto sotto).
Sorprende che sul cancello sono affisse 4 cassette postali e 4 tabelle di uguale formato, che annunciano 4 “sedi legali” di 4 diverse imprese S.r.l.

Non è uno scherzo rivolto ai postini!
Sono 4 imprese regolarmente registrate a quello stesso indirizzo e con la stessa “forma giuridica di S.r.l.” !
Tre di queste ditte hanno la stessa persona come Amministratore Unico ed hanno come “provincia di provenienza”: Cosenza, L’Aquila e Potenza.
Quattro imprese che dichiarano di avere le seguenti attività:
– Import-export e riparazione/manutenzione attrezzature di bar e ristoranti;
– Ideazione di campagne pubblicitarie;
– Servizi di marketing e grafica; noleggio di automezzi;
– Lavori di costruzione, ristrutturazione e restauro edifici.
Quattro imprese con inizio di attività in diverse date, ma tutte comprese nell’ultimo decennio.

Quattro ditte tutte coinvolte dalla medesima recente sentenza dell’11 dicembre 2017 emessa da un Tribunale calabrese, col “sequestro delle quote societarie”… e relativi arresti domiciliari.
Un percorso giudiziario pesante, che si è avvalso anche dell’intenso lavoro di indagine delle Guardie di Finanza di questi territori e che si concentra sui reati di grande evasione, truffe Iva aggravate, riciclaggio, ecc…

Immagini di realtà concrete, purtroppo presenti, di imprese fasulle, di carta, di passaggio e copertura per affari illeciti, radicati anche nei nostri territori.
Realtà che, come nel caso descritto, si fanno “intravedere” e possono essere intraviste col legittimo interrogativo dei nostri bravi e normali cittadini. Così pure, oltre i cittadini, anche dalle libere Associazioni economiche che rappresentano le imprese.
I tantissimi cittadini che incontrano situazioni sospette di irregolarità economiche ed illegalità evidenti, facciano come il bravo pensionato che, nel dubbio (fondato) segnala o denuncia.
Il sindacato c’è, per pareri, consigli ed ogni possibile sostegno.
La giusta e necessaria prevenzione diffusa e partecipata che parte dalla società reale, è proprio questa!

 

Franco Zavatti, coordinamento regionale Cgil legalità e sicurezza

 

Modena, 23 luglio 2018

 

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