16 Nov 2018 agenzia lavoro, assistenti familiari, badanti, evasione contributiva, evasione fiscale, false agenzie, famiglie, Garoxanasi Srl, irregolarità, ispettorato lavoro, J & I S.A. (Spolka Akcyjna), Job Italy Spa, lavoro nero, nidil, sfruttamento, società, Terza Età Servizio Badanti Coop,
In seguito alle denunce di Nidil/Cgil all’Ispettorato territoriale del lavoro, è emersa con tutta evidenza la irregolarità di due sedicenti società e due agenzie di lavoro che da diversi anni operavano sul territorio modenese, e non solo, fornendo assistenti familiari (le cosiddette badanti).
Ci riferiamo alla Terza Età Servizio Badanti Coop e alla Garoxanasi Srl (società rumena), che tra il 2015 e il 2016 gestivano i contratti in modo del tutto irregolare.
Successivamente, la stessa Terza Età, avendo compreso che era irregolare il rapporto con la Garoxanasi Srl, ha interrotto il rapporto commerciale con quest’ultima a fine 2016 e ha avviato un nuovo rapporto commerciale con due presunte agenzie per il lavoro, una estera e una italiana, che sono la J & I S.A. (Spolka Akcyjna) anch’essa di origine rumena e la Job Italy Spa.
Società tutte che hanno un’unica regia nella gestione e che in modo illecito fornivano alle famiglie, badanti per assistenza a persone anziane o disabili, in palese violazione delle norme.
Infatti come denunciato dal sindacato, l’Ispettorato ha accertato per ognuna delle società significative irregolarità nei contratti di lavoro, evasione contributiva e fiscale, ricorso al lavoro nero e all’utilizzo improprio nelle buste paghe di voci “trasferta” e “assenze/permessi”.
Inoltre per la Garoxanasi Srl è stata accertata anche la non “autenticità” del distacco transnazionale posta in essere tra la medesima e la Terza Età Servizio Badanti Coop.
La J & I S.A. (Spolka Akcyjna) e la Job Italia sono risultate non essere iscritte all’Albo italiano delle Agenzie per il lavoro temporaneo.
Inutile dire che tutto questo si è tradotto per diverse centinaia di lavoratrici in vero e proprio sfruttamento tanto basta che in conseguenza delle irregolarità riscontrate sono state contestate complessivamente circa 950.000 euro di sanzioni amministrative ed effettuati recuperi di contributi previdenziali e assicurativi per oltre 750.000 euro. I titolari delle ditte sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria da parte dell’Ispettorato del Lavoro per intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e altre violazioni di carattere penale.
Già con la denuncia di Nidil/Cgil fatta anche a mezzo stampa nel maggio 2017, tante famiglie hanno aperto gli occhi e si sono rese conto di trovarsi di fronte a situazioni illecite, molte di loro hanno proceduto alla chiusura dei rapporti commerciali con le società in questione, assumendo direttamente le lavoratrici.
Nidil/Cgil insieme alla Cgil di Modena sono perciò a sensibilizzare tutte quelle famiglie che hanno ancora oggi rapporti in essere con queste presunte società, a recedere dai contratti, sia per la loro tutela che per quella delle lavoratrici.
Per la denuncia del 2017, la Job Italy aveva citato in giudizio per diffamazione i responsabili di Nidil/Cgil, ma il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modena lo scorso 3 ottobre ha archiviato la denuncia perché il fatto non sussiste.
Nidil, insieme alla Cgil di Modena, ha inoltre intenzione di costituirsi parte civile nei processi penali che verranno avviati verso le società coinvolte a difesa dei diritti delle lavoratrici che sono state vittime delle gravi violazioni dei loro diritti.
Modena, 16/11/2018