02 Mar 2019 crisi aziendale, fiom, frama action, novi modena,
Si è concluso nella tarda serata di ieri l’incontro sulla vertenza Frama Action di Novi di Modena tra Fiom/Cgil, Fim/Cisl e i rappresentanti della direzione aziendale, della Regione Emilia Romagna, del Comune di Novi e dell’Agenzia del Lavoro della Provincia di Modena.
Ancora una volta l’atteggiamento aziendale di totale chiusura a qualsiasi tipo di soluzione che andasse oltre il perimetro della procedura di licenziamento collettivo avviata il 21 dicembre scorso, ha portato all’ennesimo nulla di fatto.
Anzi, le proposte aziendali si sono ulteriormente assottigliate e allontanate dalla possibilità di trovare una soluzione per la tutela dei lavoratori. Questo, nonostante la grande manifestazione di lunedì 25 febbraio che ha visto centinaia di delegati di tutta l’Emilia stringersi intorno ai lavoratori Frama.
Nonostante il grande impegno dei lavoratori, del sindacato e delle istituzioni teso a guadagnare più tempo per una soluzione che tenesse insieme la possibilità di verificare un compratore unitamente ad una proposta economica che integri l’indennità di Naspi (disoccupazione), c’è stata totale chiusura dell’azienda che ha addirittura ridotto le disponibilità economiche per l’incentivo all’esodo.
Il sistema di regole nel nostro paese, mette i lavoratori davanti al bivio se accettare l’elemosina dell’impresa o essere licenziati e avere di fronte solo l’incognita di un percorso legale, non essendoci nessun vincolo o obbligo per l’impresa che chiude o delocalizza privando il territorio di posti di lavoro.
Ciononostante, i sindacati e le istituzioni proveranno fino all’ultimo minuto utile a convincere l’azienda per un accordo che restituisca un po’ di quella dignità ai lavoratori che è stata loro tolta il 21 dicembre. Per questo, le parti, su richiesta dei sindacati e delle istituzioni, si riconvocano per non lasciare nulla di intentato giovedì 7 marzo alle ore 16 presso la sede dell’Agenzia del Lavoro.
La Fiom al termine di questo incontro, lascerà come sempre l’ultima parola ai lavoratori se accettare l’esito dell’incontro o chiudere la procedura con un mancato accordo.
Se si addivenisse ad un mancato accordo, questo sarebbe l’unico caso fra le aziende metalmeccaniche modenesi, che confermerebbe la totale distanza della multinazionale Hella dai valori costituzionali di responsabilità sociale dell’impresa.
Cesare Pizzolla, segretario Fiom/Cgil Modena
Angelo Dalle Ave, segreteria Fiom/Cgil Modena
Modena, 2/3/2019