24 Apr 2019 concordato, crisi aziendale, erma rtmo, filcams,
Dalla sede di Erma Rtmo , azienda azienda modenese di produzione e commercializzazione macchine agricole e movimentazione terra in via Emilia Ovest, non trapela alcuna notizia dal 22 marzo scorso sulla procedura di concordato in bianco dovuta alla crisi aziendale.
Né la direzione, né gli advisor, né le parti di rappresentanza datoriale si sono degnati di tenere aggiornati i lavoratori e il sindacato Filcams/Cgil che li rappresenta, in merito alla crisi aziendale in atto.
Alcune indiscrezioni però sembrano confermare la notizia che la proroga della presentazione del progetto non sia stata accettata dal Tribunale di Modena, mettendo così in discussione il futuro del concordato in bianco presentato a gennaio.
Cosa possa succedere ora è oscuro. “Speriamo solo che l’azienda prenda atto della crisi sistematica nella quale versa e che non apra furbescamente un nuovo concordato in bianco per allungare ulteriormente i tempi – afferma Elisabetta Tiddia della Filcams/Cgil – Un nuovo concordato potrebbe congelare infatti la mensilità di aprile, l’unico salario direttamente disponibile, dal momento che i circa 30 lavoratori sono ancora in attesa dell’erogazione diretta dell’ammortizzatore sociale Fis da parte dell’Inps per i mesi di gennaio-febbraio-marzo 2019”.
Erma Rtmo è un’ azienda in crisi ormai da molti anni, che ha già affrontato mobilità aziendali e difficoltà economiche. I lavoratori sono ormai sfiduciati e da mesi si aspettano il peggio. La trattativa sindacale è sempre stata incessante sin dall’apertura del concordato a dicembre 2018, tanto da aver ormai raggiunto un accordo verbale anche sugli esuberi e gli eventuali incentivi all’esodo da inserire nel piano di concordato, ma questo piano non è stato depositato nei tempi previsti dalla procedura, e ad oggi il Tribunale di Modena non ha ancora espresso una decisione.
I lavoratori hanno ormai esaurito ogni ammortizzatore sociale e questo silenzio non fa che prolungare un’agonia annunciata. I lavoratori sono in forza all’azienda che di fatto non ha pressochè alcuna attività lavorativa, da 3 mesi non percepiscono l’ammortizzatore sociale, e non possono godere della Naspi (indennità di disoccupazione) finchè non vengono chiusi i loro rapporti di lavoro.
Filcams/Cgil e lavoratori sono perciò in attesa di una convocazione il più presto possibile dalla Provincia di Modena insieme ai rappresentanti aziendali per poter riprendere il dialogo sulla procedura di licenziamento aperta lo scorso 8 marzo.
Rimane alta l’amarezza dei lavoratori, alcuni dei quali vicini alla pensione.
Modena, 24/4/2019