20 Mag 2020 cgil, cgil informa, cgil modena, modena, statuto dei lavoratori,
Statuto dei Lavoratori, 50 anni, così lontani, così vicini, è il contributo tratto dalla puntata di Spi Mo’ del 18 maggio 2020.
In alcune testimonianze dell’epoca e in 2 interviste a sindacalisti, si delinea lo Statuto come strumento per i diritti e le libertà dei lavoratori. L’introduzione del diritto di assemblea in e fuori orario di lavoro. Il divieto di licenziamento senza giusta causa. Fu una legge fatta in 6 mesi o poco più dopo l’autunno caldo del Sessantanove, come ricorda Ughetta Galli volontaria dello Spi Cgil di Modena. “Ed è una legge scritta benissimo, estremamente chiara da capire – fa notare ancora Galli – anche per i delegati che avevano allora la terza media”. Per i lavoratori si trattò di una legge importante quasi quanto la Costituzione.
I diritti riconosciuti dallo Statuto, la liberà di parola dei lavoratori, il diritto a non essere discriminati, la libertà di potersi associare ed essere difesi da un’oragnizzazione sindacale, sono straordinariamente importanti fa notare Daniele Dieci della segreteria Cgil di Modena. “Questi diritti sono stati minati, attaccati negli ultimi anni”, prosegue Dieci. Il mondo del lavoro è stato precarizzato per impedirgli di accedere a quei diritti. Questi diritti sono oggi da estendere e sono da legare alla persona, non alla tipologia contrattuale. Come previsti dalla proposta di legge popolare della Cgil “Carta Universale dei diritti del lavoro” depositata in Parlamento.