MASERATI, SCIOPERO OGGI DI 8 ORE

09 Feb 2010 fiom, gruppo fiat, maserati, presidio, sciopero,

Modena, 9 febbraio 2010

 

 

Sciopero di 8 ore oggi, martedì 9 febbraio, con presidio davanti ai cancelli, alla Maserati Auto indetto dalla Rsu e da Fim Fiom e Uilm per chiedere certezza sul futuro dell’azienda e dei lavoratori. Dopo un lungo periodo di cassa integrazione con riduzione del 20% del salario e la decurtazione delle tredicesime mensilità, i lavoratori sono stanchi e chiedono di conoscere i piani industriali dell’azienda per i prossimi anni.

Lo sciopero ha visto l’adesione della totalità dei dipendenti. Ai presidi di stamattina (dalle ore 6 sino a tarda mattina) davanti a tutti gli ingressi hanno partecipato oltre 200 lavoratori.

Sindacati e Rsu chiedono inoltre la smentita ufficiale da parte del Presidente di Maserati, delle indiscrezioni di stampa pubblicate la scorsa settimana su “Il Giornale” in cui si prevede entro il 2012 lo spostamento di Maserati presso lo stabilimento “ex Bertone” di Torino acquisito recentemente dalla Fiat. Ciò comporterebbe l’intera dismissione delle attività produttive a Modena, mettendo così a repentaglio gli oltre 700 occupati.

La realizzazione di un simile piano, avrebbe inevitabili effetti anche sulla Ferrari Auto, essendo Ferrari fornitore di Maserati per i motori e la verniciatura, determinando dunque anche in Ferrari una riduzione del personale di 3-400 addetti.

 

Fiom Fim e Uilm, insieme alla Rsu e ai lavoratori chiedono risposte certe su tutti i punti nell’incontro con l’azienda già calendarizzato per il prossimo 16 febbraio.

 

 Fim Fiom Uilm Modena                 Rsu Maserati Modena

 

 

 

 

 

 

Modena, 3 febbraio 2010

 SCIOPERO GRUPPO FIAT: ALTA LA PARTECIPAZIONE NEGLI STABILIMENTI MODENESI 

 

Fim, Fiom, Uilm e Fismic esprimono soddisfazione per l’alta adesione allo sciopero di oggi in tutti gli stabilimenti modenesi del Gruppo Fiat. L’astensione dal lavoro è stata pressoché totale tra i lavoratori diretti alla produzione in Ferrari, Scaglietti, Maserati e nei due stabilimenti Cnh.

Anche ai quattro presidi mattutini davanti agli stabilimenti nutrita è stata la partecipazione di lavoratori e lavoratrici. La protesta si è svolta in modo pacifico e sono stati lanciati slogan per chiedere il mantenimento dell’occupazione.

Con lo sciopero nazionale di 4 ore di oggi Sindacati e lavoratori hanno protestato contro il Piano industriale denominato Piano Italia presentato lo scorso 22 dicembre dall’ad Marchionne e chiedono certezze sul ruolo futuro e sulla presenza del Gruppo Fiat in tutto il territorio nazionale e quindi anche per gli stabilimenti modenesi e i relativi 5.000 addetti.

Al termine dei presidi, una delegazione di Sindacati e Rsu è stata ricevuta  dalle autorità locali, il Prefetto di Modena e Presidente della Provincia.

Il Prefetto Basile ha dato disponibilità a riportare al Governo le rivendicazioni dei Sindacati e le preoccupazioni in merito all’applicazione del Piano Italia e delle eventuali ricadute che potrebbe avere sul territorio modenese.

I Sindacati hanno anche chiesto al Prefetto di perorare presso il Governo la richiesta di adeguamento degli ammortizzatori sociali in relazione alla gravità della crisi in atto, in particolare si chiede il raddoppio delle settimane di Cigo da 52 a 104, e l’eliminazione del massimale della cassa integrazione, ripristinando il parametro dell’80% dell’ultimo stipendio.

Il Presidente Sabattini e l’assessore provinciale Ori si sono impegnati a chiedere un incontro urgente ai vertici delle aziende Fiat modenesi, per conoscere le prospettive future degli stabilimenti a salvaguardia dei livelli occupazionali.

  

 Fim/Cisl     Fiom/Cgil     Uilm/Uil     Fismic     Modena

 

 

 

 

 

 

 

 

Modena, 2 febbraio 2010

 GRUPPO FIAT: SCIOPERO NAZIONALE MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO. PRESIDI NEL MODENESE ALLA FERRARI AUTO, E AGLI STABILIMENTI SCAGLIETTI, MASERATI E CNH

 

Sciopero nazionale di 4 ore domani mercoledì 3 febbraio di tutti i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo Fiat indetto dai sindacati Fim-Fiom-Uilm e Fismic per protestare contro il piano industriale, il cosiddetto “Piano Italia” presentato il 22 dicembre scorso.

A Modena e provincia sono previsti presidi davanti ai cancelli dei principali stabilimenti del Gruppo: alla Ferrari Auto di Maranello (via Abetone) dalle ore 5, agli stabilimenti modenesi di Ferrari Scaglietti (via Emilia Est) dalle ore 7, Maserati Auto (via C.Menotti) dalle ore 7 e stabilimento CNH (via Pico della Mirandola) dalle ore 5 del mattino.

Tutti i presidi si concluderanno intorno alle ore 9.30.

Successivamente delegazioni di sindacati e lavoratori saranno ricevute in Prefettura e in Provincia.

Nell’incontro con le autorità cittadine saranno ribadite le ragioni dello sciopero contro il Piano industriale che prevede, tra gli altri, anche la chiusura di Termini Imerese, e per chiedere certezze sul ruolo futuro e la presenza su tutto il territorio nazionale della Fiat, e quindi anche per i 5.000 addetti degli stabilimenti modenesi del Gruppo.

Fim, Fiom, Uilm e Fismic giudicano grave e inaccettabile che da un lato si proceda a ridistribuire dividenti agli azionisti Fiat e contemporaneamente si attivino le procedure di cassa integrazione per 30.000 lavoratori, oppure che si dichiari di avere molte liquidità in cassa e si continui però a ridurre il salario dei lavoratori non riconoscendo neanche in modo integrale le tredicesime del 2009.

A tutto ciò ci aggiunge il giudizio negativo sul piano industriale in cui si evince che la strategia che Fiat pensa di utilizzare per uscire dalla crisi è quella di chiudere alcuni stabilimenti ed effettuare licenziamenti di massa.

Fiat non può pensare, dopo tutti gli aiuti pubblici ricevuti, di venire a meno al ruolo sociale nei confronti dei propri dipendenti, chiudendo stabilimenti in Italia e investendo in quelli all’estero. 

 

Fim/Cisl     Fiom/Cgil     Uilm/Uil     Fismic     Modena 

 

 

 

Modena, 29 gennaio 2010

 SCIOPERO NAZIONALE GRUPPO FIAT MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO, PRESIDI ANCHE NEL MODENESE

 

 

Lo sciopero nazionale di 4 ore indetto per mercoledì 3 febbraio dai sindacati Fim-Fiom-Uilm e Fismic per tutti i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo Fiat, vedrà iniziative anche sul territorio modenese, con presidi davanti ai cancelli di importanti aziende quali Ferrari, Scaglietti, Maserati, Cnh.

“L’iniziativa – dichiarano i segretari di Fim, Fiom, Uilm e Fismic Claudio Mattiello, Giordano Fiorani, William Manfredini e Massimo Mello – è dovuta ai contenuti del Piano Industriale, definito <Piano Italia> presentato il  22 dicembre e all’atteggiamento che Fiat sta tenendo in merito alla gestione della crisi nei confronti dei lavoratori”. “Non si tratta – proseguono i sindacati – di uno sciopero solo di solidarietà e sostegno alla lotta dei lavoratori di Termini Imerese, che di per sè basterebbe per proclamarlo, ma vi è in gioco il ruolo futuro e la presenza su tutto il territorio nazionale della Fiat e quindi riguarda anche i 5.000 lavoratori del gruppo Fiat presenti sul territorio modenese”.

“E’ grave e inaccettabile – continuano i sindacati – che da un lato si procede a ridistribuire dividenti agli azionisti e contemporaneamente si attivano le procedure di cassa integrazione per 30.000 lavoratori, oppure si dichiarano di avere molte liquidità in cassa e si continua a ridurre il salario dei lavoratori non riconoscendo neanche in modo integrale le tredicesime del 2009”.

A tutto ciò ci aggiunge il giudizio negativo sul piano industriale in cui si evince che la strategia che Fiat pensa di utilizzare per uscire dalla crisi è quella di chiudere alcuni stabilimenti ed effettuare licenziamenti di massa.

Fiat non può pensare, dopo tutti gli aiuti avuti, di venire a meno al ruolo sociale nei confronti dei propri dipendenti, in quanto si chiudono gli stabilimenti in Italia e si investe in quelli all’estero. 

I Sindacati hanno richiesto un tavolo negoziale governativo, per discutere di tutti gli aspetti che possono e devono essere chiariti per garantire i livelli occupazionali nel Gruppo, dato che le prospettive per il 2010, e forse anche per buona parte del 2011, prevedono un enorme ricorso alla cassa integrazione, con pesanti ricadute sul reddito dei lavoratori e contestualmente occorre rinnovare la richiesta di interventi economici alla Fiat e al Governo, e occorrono altresì ammortizzatori sociali adeguati della crisi che stiamo attraversando rivedendo le durate e i contenuti economici superando gli attuali massimali.

I Segretari modenesi di Fim Fiom Uilm e Fismic esprimono l’esigenza di un confronto anche con le istituzioni locali in merito ai rischi di ricadute che tale piano può avere a livello di Modena. A tal proposito hanno inoltrato una richiesta di incontro con il Prefetto di Modena ed il Presidente della provincia.

 

 

 

 

Fim/Cisl     Fiom/Cgil     Uilm/Uil     Fismic     Modena

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