26 Mar 2010 presidio, sciopero,
Novi di Modena, 26 marzo 2010
Continua la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici della ceramica Lord di Novi che ha deciso improvvisamente e unilateralmente la cessazione dell’attività lasciando senza tutela 49 addetti.
Dopo lo sciopero del 22 marzo scorso con presidio tutto il giorno davanti ai cancelli (in via Gazzoli 85), il prossimo martedì 30 marzo i lavoratori della Lord saranno presenti al mercato cittadino di Novi dalle ore 9.30 alle ore 12 per distribuire volantini di sensibilizzazione sulla vertenza.
I Sindacati Filctem/Cgil Femca/Cisl e Uilcem/Uil insieme alla Rsu e ai lavoratori denunciano la decisione unilaterale dell’azienda di accedere al concordato preventivo presso il Tribunale di Modena per cessazione di attività, e la decisione, sempre unilaterale, di affitto di ramo d’azienda con passaggio di 17 dipendenti e 1 dirigente alla ceramica Maiorca di Scandiano. In un primo momento l’azienda aveva dato garanzie ai Sindacati che l’accordo con la Maiorca avrebbe portato nuove commesse per risollevare dalla crisi la Lord e garantire la continuità della produzione nello stabilimento di Novi. Ma di fronte al fatto compiuto, e senza garanzie, l’affitto di ramo d’azienda è avvenuto senza accordo sindacale.
In vista dell’incontro con la proprietà presso l’assessorato regionale alle Attività Produttive fissato per il 7 aprile, i Sindacati chiedono impegni precisi alla proprietà per estendere ai 49 dipendenti rimasti in capo alla ceramica Lord tutte le tutele possibili. In particolare chiedono: l’avvio di 12 mesi di cassa integrazione straordinaria a partire dal 15 marzo (con sospensione di Cigo e contratti di solidarietà in essere), l’anticipo da parte aziendale del pagamento della cassa integrazione per non lasciare lavoratori e lavoratrici per lungo tempo senza reddito, e soprattutto la ricerca di un acquirente serio che sia disposto a salvaguardare la continuità produttiva e occupazionale alla ceramica Lord di Novi.
Filctem/Cgil Femca/Cisl Uilcem/Uil Carpi
Novi di Modena, 19 marzo 2010
SCIOPERO CON PRESIDIO ALLA CERAMICA LORD DI NOVI DI MODENA LUNEDÌ 22 MARZO. A RISCHIO 49 POSTI DI LAVORO
Sciopero lunedì 22 marzo 2010 con presidio di 24 ore davanti ai cancelli alla Ceramica Lord di Novi di Modena (via Gazzoli 85).
La giornata di lotta è stata indetta dai sindacati di categoria Filctem/Cgil, Femca/Cisl, Uilcem/Uil della zona di Carpi, su mandato dell’assemblea dei lavoratori, contro la decisione unilaterale e improvvisa della proprietà di chiudere l’azienda lasciando a casa 49 tra lavoratori e lavoratrici mettendo i sindacati di fronte al fatto compiuto.
La ceramica Lord sta attraversando da mesi una fase di crisi dovuta al calo delle commesse per arrivare gradualmente alla definitiva mancanza di esse.
Per fronteggiare questa situazione di crisi aziendale e tutelare il più possibile i lavoratori, da giugno 2009 è stata attivata una prima cassa integrazione ordinaria per parte dei dipendenti, a settembre 2009 sono stati sottoscritti contratti di solidarietà per 34 dei 68 dipendenti e da novembre, in assenza di commesse, è stata attivata un’altra procedura di Cigo per tutti gli addetti (a zero ore per i 25 addetti in produzione).
“A febbraio di quest’anno – spiegano i sindacalisti di Filctem Femca e Uilcem Mara Mantovani, Roberto Giardiello e Alberta Boschini – avevamo avviato un confronto con la proprietà per l’affitto di ramo d’azienda con passaggio dei lavoratori della parte commerciale alla ceramica Maiorca di Scandiano. Eravamo disponibili a discuterne poiché ci era stato assicurato che l’accordo con la Maiorca avrebbe portato nuove commesse per la Lord, assicurando quindi la continuità della produzione a Novi” spiegano ancora i sindacalisti.
Poi a marzo tutto precipita, il 15 marzo l’azienda ha presentato richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Modena per cessazione di attività, mettendo i Sindacati di fronte al fatto compiuto, così come di fronte al definitivo passaggio di 17 dipendenti e di 1 dirigente dalla Lord alla Maiorca, avvenuto ovviamente senza l’accordo sindacale.
“Adesso i 49 addetti rimasti in capo alla Lord perderanno il posto di lavoro – aggiungono Mantovani, Giardiello e Boschini – perciò chiediamo impegni precisi alla proprietà per estendere loro tutte le tutele possibili”.
I Sindacati sono in attesa di un incontro con la proprietà nei prossimi giorni presso l’assessorato regionale alle Attività Produttive. Rivendicano impegni e garanzie per l’avvio di 12 mesi di cassa integrazione straordinaria a partire dal 15 marzo (con sospensione di Cigo e contratti di solidarietà in essere), per l’anticipo da parte aziendale del pagamento della cassa integrazione per non lasciare lavoratori e lavoratrici per lungo tempo senza reddito, e soprattutto per la ricerca di un acquirente serio che sia disposto a salvaguardare la continuità produttiva della Lord e tutti gli occupati.
Filctem/Cgil Femca/Cisl Uilcem/Uil Carpi