04 Set 2023 assistenza, assistenza socio sanitaria, auser, modena, sanità, spi, tavola rotonda,
Il futuro dell’assistenza socio-sanitaria a Modena e in Italia è il confronto a più voci, promosso dal sindacato pensionati Spi Cgil insieme ad Auser, mercoledì 6 settembre presso la Festa PD (Ippodromo, viale Argiolas) alla sala Dibattiti alle ore 16.
Partecipano Gian Carlo Muzzarelli presidente Conferenza Territoriale Socio Sanitaria e sindaco di Modena, Anna Maria Petrini direttrice Ausl, Daniele Dieci segretario Cgil Modena,
Danila Pellacani Comitato Consultivo Misto Distretto di Carpi, Claudio Pasquesi Comitato Consultivo Misto Distretto di Pavullo, Michele Andreana presidente Auser Modena e
Alfredo Sgarbi segretario Spi Cgil Modena. Conduce Ettore Tazzioli direttore Trc Modena.
La tavola rotonda è aperta a tutti ed è rivolta in particolare agli oltre 150 attivisti delle leghe Spi Cgil della provincia e ai volontari Auser, in pratica il gruppo dirigente allargato di entrambe le organizzazioni, per offrire loro informazione e formazione sullo stato dei servizi socio-sanitari pubblici, in vista dei prossimi confronti con gli Enti territoriali e Sanitari nell’ambito della contrattazione sociale territoriale.
“Purtroppo il sottofinanziamento del Fondo sanitario nazionale delinea un quadro preoccupante della sanità pubblica – commenta Alfredo Sgarbi segretario Spi Cgil Modena – mancano 4 miliardi di euro sul bilancio 2023-2025. Nel 2022 la spesa sanitaria era il 7% del Pil, nel 2023 è scesa al 6,7%, nel 2024 scenderà ancora al 6,3% sino al 6,1% nel 2025. Ma il 7% è il tetto sotto il quale non dovrebbe scendere il finanziamento per continuare a garantire prestazioni di qualità e sopra il quale si attestano tutti i Paesi europei”.
A ciò si aggiunge un’altra tendenza molto preoccupante che è la forte carenza di personale sanitario, medici e infermieri, che costringe gli operatori attualmente in forza a ritmi di lavoro molto stressanti e a ridurre le prestazioni ai cittadini.
“Il tema della sanità è uno di quelli che viene più spesso portato all’attenzione da parte dei nostri pensionati nelle assemblee – aggiunge Sgarbi – perché sono consapevoli che solo il Servizio sanitario pubblico e universale garantisce qualità delle prestazioni e parità di trattamento per tutti, indipendentemente dal reddito di ognuno”.
“Senza dubbio in Emilia Romagna il sistema pubblico ancora regge – aggiunge Sgarbi – con un predominio della gestione pubblica all’83% (il 17% è sanità accreditata), ma molte regioni sia al Nord che al Sud hanno abdicato alla gestione diretta pubblica in favore dell’esternalizzazione con l’accreditamento dei privati. Il massimo di specializzazione delle prestazioni garantite a tutti è garantita solo dal pubblico. Senza contare che sempre il pubblico può garantire la maggior diffusione della sanità territoriale”.
Modena, 31/8/2023