SCIOPERO SPONTANEO STAMATTINA ALLA FIR DI CAMPOGALLIANO PER CHIEDERE GARANZIA SUL FUTURO AZIENDALE

10 Apr 2025 campogalliano, crisi aziendale, fiom, fir, presidio, sciopero,

I lavoratori della Fir di Campogalliano riuniti stamattina in assemblea hanno deciso un primo sciopero spontaneo di un’ora nell’ambito dello stato di agitazione che prevede un pacchetto complessivo di 8 ore di sciopero.
Si è deciso subito dopo l’assemblea convocata da Fiom Cgil e Fim Cisl di scioperare già la prima ora per lanciare un segnale chiaro all’azienda e alla direzione di Sira Group.
I 42 lavoratori di Fir vengono purtroppo da 5 anni di utilizzo della cassa integrazione ordinaria (Cigo) per crisi dovuta alla contrazione del mercato dei termosifoni in alluminio per uso civile e industriale.
Nel 2024 hanno fatto 2/3 giorni di Cigo in media alla settimana e, a fronte di questa situazione di crisi, l’azienda aveva comunicato ai sindacati e alle Rsu la decisione di convertire parte della produzione con l’obbiettivo di tirare fuori dalle secche l’azienda. Con l’acquisizione del marchio fallito SitCar di Casinalbo, il progetto prospettato ai sindacati era quello della produzione di bus elettrici (minibus e scuola bus).
Il 21 dicembre scorso doveva uscire il primo bus elettrico prodotto a Campogalliano, ma l’azienda in autunno fa presente ai sindacati che l’ingente investimento per la riconversione di parte del sito di Campogalliano era stato congelato dal consiglio di Amministrazione.
Nell’incontro di gennaio ’25 viene comunicato ai rappresentanti sindacali che finalmente è stato deliberato l’investimento e si inizierà nel minor tempo possibile la ristrutturazione dello stabilimento di Campogalliano.
A metà marzo la doccia fredda: “l’azienda ci comunica che l’investimento è completamente bloccato, ma i pullman (nel frattempo ha vinto bandi a Rimini, Napoli e Modena) verranno fatti per intero all’estero, arriveranno già finiti a Campogalliano dove si gestirà solo il magazzino ricambi, gestione che neppure viene affidata ai lavoratori Fir” spiegano Leo Puca della Fiom Cgil e Massimo Occhi della Fim Cisl.
L’azienda dichiara 25 esuberi e chiede la sottoscrizione del Contratto di Solidarietà sino a fine 2025 con una riduzione d’orario sino ad un massimo dell’80%. Senza però riconoscere ai lavoratori, già provati da anni di cassa integrazione, la maturazione dei ratei di ferie, permessi e 13^. Tanto che molti di loro, non avendo lavorato giorni sufficienti alla maturazione dei ratei, si trovano già in debito di ferie e permessi.
Alle richieste dei sindacati, l’azienda non si è dimostrata disponibile ad un accordo, negando anche l’anticipo del Tfr a quei lavoratori che ne avessero bisogno.
“Il CdS serve certamente a salvaguardare posti di lavoro – continuano Puca e Occhima i lavoratori sono in grande difficoltà economica. Per di più la Sira Group sta valutando di acquisire altre imprese, e come farà a dire che non ha i soldi per i lavoratori di Campogalliano?”.
Fiom e Fim, le Rsu e i lavoratori sono stanchi! Dicono basta a questa situazione di incertezza e chiedono chiarezza sul futuro dello stabilimento di Campogalliano, chiedono di scongiurare la dismissione e di rilanciare il piano industriale. In caso contrario, proseguiranno con le azioni di lotta.

Campogalliano, 10.4.25

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