17 Apr 2025 cgil modena, docufilm, gina borellini, spi,
In occasione dell’80° anniversario della Liberazione, la Cgil di Modena insieme al sindacato pensionati Spi, al Centro documentazione donna e a ProgettArte rilanciano il docufilm “Vorrei dire ai giovani…Gina Borellini, un’eredità di tutti”.
L’iniziativa è prevista per mercoledì 23 aprile alle ore 9.30 presso il salone Corassori della Cgil di Modena (piazza Cittadella, 36) con ingresso libero.
Il film su Gina Borellini, Medaglia d’oro al Valor Militare ed eletta al Parlamento fra le primissime donne nel 1948, è prodotto da ProgettArte e Centro documentazione donna, per la regia di Francesco Zarzana, protagonista l’attrice Claudia Campagnola. Con la partecipazione delle attrici Laura Trimarchi, Paola Lavini e della musicista Laura Sirani.
Prima della proiezione sono previsti i saluti di Aurora Ferrari (Cgil Modena) e Antonietta Vastola (Centro documentazione donna) e gli interventi di Francesco Zarzana regista e coautore dei testi con Caterina Liotti del Centro documentazione donna.
Il documentario rende omaggio alla cittadina modenese, figura straordinaria della storia italiana, che nel 1948 entra in Parlamento quale rappresentante della Resistenza italiana: una delle sole 4 donne ad aver ricevuto la Medaglia al Valor Militare da vivente. Staffetta partigiana nella Brigata “Remo” insieme al marito, nel febbraio 1944 fu catturata e torturata, più volte portata davanti al plotone di esecuzione senza mai mostrare il minimo cedimento. Ferita durante un combattimento le viene amputata la gamba sinistra pochi giorni prima della Liberazione: aveva solo 25 anni. Già tra le fondatrici dell’Udi (Unione donne Italia) di Concordia nel 1945 e l’anno successivo eletta nel Consiglio comunale della città.
Per 30 anni, dal 1960 al 1990, ha ricoperto la carica di presidente della sezione modenese dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra.
Tanti gli episodi che la connotano nella sua militanza antifascista, dagli screzi con il Governo e con il Ministro degli Interni Scelba in particolare, dopo l’Eccidio alle Fonderie Riunite del 9 gennaio 1950, quando Gina Borellini non manca di far sentire la sua voce alla Camera dei Deputati, scendendo dal suo scranno con grande difficoltà, arriva sui banchi del Governo e lancia le foto dei 6 operai morti contro il Presidente del Consiglio De Gasperi.
“Gina Borellini è stata un esempio per la pratica antifascista portata avanti in tutta la sua vita, animando i primi scioperi delle mondine nel 1943, poi come partigiana e poi nel Parlamento come quando si è alzata dal suo scranno e ha gettato sul banco del Governo le fotografie dei 6 operai delle Fonderie Riunite uccisi dalla polizia il 9 gennaio 1950 chiedendo giustizia – afferma Aurora Ferrari della segreteria Cgil Modena – La storia delle donne nella Resistenza italiana rappresenta una componente fondamentale per il movimento partigiano nella lotta contro il nazifascismo, esse lottarono per riconquistare la libertà e la giustizia del proprio paese ricoprendo funzioni di primaria importanza”.
“Con questo docufilm, realizzato qualche anno fa ma ancora estremamente attuale nel trasmettere i valori di pace e di giustizia sociale che hanno animato le partigiane e i partigiani modenesi, abbiamo scelto di usare il linguaggio cinematografico per arrivare ai più giovani, per trasmettere la storia e la memoria della Resistenza, valorizzare l’importanza delle scelte personali nel rifiutare gli autoritarismi e lottare per la convivenza pacifica tra le persone” commenta Antonietta Vastola, presidente del Centro documentazione donna di Modena.
Collaborano all’iniziativa: Istituto Storico della Resistenza, Udi, Anpi e Anmig di Modena, Comune di Modena, Comitato per la storia e le memorie del Novecento, Comitato provinciale per le celebrazioni dell’80° anniversario della Liberazione.
Modena, 17.4.25
