A BOLOGNA LA PREFETTURA TOGLIE LA PIAZZA AI SINDACATI

29 Nov 2021 cgil cisl uil emilia romagna, cgil cisl uil er, cgil emilia romagna, manovra finanziaria,

La Prefettura di Bologna ha deciso di revocare la concessione di Piazza Maggiore come luogo per la manifestazione regionale di Cgil, Cisl, Uil contro la manovra. L’appuntamento del 1 dicembre dovrà tenersi in periferia. Il centro città è interdetto alle manifestazioni fatta eccezione per quelle religiose, pubbliche o legate alle festività natalizie. Una decisione presa in considerazione dell’innalzamento della curva del contagio ed in vista dell’approssimarsi delle festività natalizie ma comunque gravissima – denuncia la Cgil Emilia-Romagna – “il diritto allo shopping e il diritto a esercitare il culto religioso vengono prima del diritto a manifestare pubblicamente pro o contro qualcosa“.

Nella mattinata di mercoledì 1 dicembre come sindacati confederali dell’Emilia-Romagna, così come sta accadendo in altre regioni d’Italia, abbiamo in programma una giornata di mobilitazione riguardo alla manovra di bilancio che giudichiamo inadeguata. Data l’importanza della questione che tocca tutte le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati, abbiamo da tempo chiesto e ottenuto la disponibilità di un luogo centrale del capoluogo, ossia piazza Maggiore. Alla luce delle nuove disposizioni della Prefettura, questa concessione ci è stata oggi revocata. Non potremo quindi far sentire le nostre ragioni in una piazza del centro di Bologna, ma solo in periferia.
Le motivazioni di questa scelta sono incomprensibili e preoccupanti. La nostra mobilitazione prevede, così come le precedenti effettuate durante il Covid, un’area riservata con accesso solo tramite greenpass, mascherina obbligatoria, posti a sedere distanziati per evitare qualsiasi tipo di assembramento, quindi nessun rischio di carattere sanitario. Tutte le necessarie e giuste strategie di contenimento del contagio sarebbero, sono state e saranno da noi rispettate e attuate.
Ci sembra quindi chiaro che con questo divieto la Prefettura, che rappresenta il Governo, stia decidendo altro, cioè di impedire qualsiasi tipo di manifestazione. E infatti le iniziative religiose e gli eventi organizzati dagli enti pubblici sono esclusi da questo divieto. Si tratta di un precedente gravissimo. Sta emergendo una graduatoria dei diritti costituzionali discutibile e pericolosa: il diritto allo shopping e il diritto a esercitare il culto religioso vengono prima del diritto a manifestare pubblicamente pro o contro qualcosa.
Siamo gli unici a percepire il rischio che questa decisione comporta, per oggi e per il futuro?

Luigi Giove, Segretario Generale Cgil Emilia-Romagna

 

Le ragioni ed il luogo in cui si terrà la manifestazione del 1 dicembre 2021

 

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