12 Mar 2014
di Laura Pugnaghi*
Il giallo è il colore del sole. Rappresenta l’ottimismo, l’intelligenza, la saggezza, la parola, la vivacità, l’estroversione, la crescita. Il primo marzo a Modena si è parlato di crescita, di ricchezza e di apprendimento in un clima caldo e giallo, il colore che caratterizza questa giornata e che è stato scelto per identificare i migranti ed i loro diritti. Quindi i diritti di tutti perché in fondo siamo tutti migranti.

Quest’anno abbiamo visto la V edizione di “Un giorno senza di noi”, la manifestazione nazionale dei migranti, nata nel 2009 per dimostrare all’Italia l’importanza e il valore dei migranti e cioè delle tante culture che colorano il nostro paese; una giornata scelta per portare avanti la lotta per i diritti e contro ogni forma di razzismo.
A Modena abbiamo affrontato la giornata parlando.
Durante il pomeriggio i partecipanti sono stati coinvolti in un seminario chiamato “Diritto di parola in tutte le lingue del mondo” e il confronto è stato variegato e necessario, anzi, sarebbe bene avere maggiori occasioni di confronto come quella di sabato, e sarebbe importante coinvolgere, in questi confronti, anche persone con idee completamente diverse dalle nostre per discutere e scambiarsi i punti di vista
Il tema dalla lingua è vivo in ognuno di noi, ci permette di riconoscerci, di identificarci nella nostra lingua madre, e di metterci in gioco, con una lingua che non conosciamo. Ci permette di comunicare con gli altri, di abbattere muri e barriere.
Fatima (Marocco) dice: «quando parlo la lingua italiana mi sento leggera, semplicemente trasparente e con questa ho scoperto la mia vita. »
Aysha (Tunisia) si chiede come mai gli italiani, ma non solo loro, non si dedichino allo studio delle altre lingue e provoca una reazione a catena tra i presenti che cercano risposte nei loro vissuti personali.
Doina (Moldava) sottolinea quanto sia significativa l’età con cui si affronta una lingua diversa: «sono arrivata in Italia da adolescente, è stata molto dura, nessuno mi capiva, non avevo amici».
Tania (Argentina) racconta di come, da bambina, si capiva con amici provenienti da paesi diversi, perché la comunicazione del corpo e quella dei sentimenti, vince su ogni diversità linguistica
Il linguaggio del corpo ci introduce alla seconda parte della giornata, una rappresentazione di teatro forum, realizzato dalla compagnia “Teatrindifesi” e coordinato da Luciana Talamonti, durante la quale la platea è stata coinvolta a parlare, recitare e cambiare le scenette teatrali al fine di migliorare le storie che raccontavano.
Cécile Kyenge, presente a questa seconda parte della giornata, è intervenuta diverse volte portando il suo contributo nel cambiamento della scena teatrale e, anche se con molte difficoltà, siamo riusciti a portare qualche effettivo miglioramento nella vita degli attori protagonisti degli sketch.
Parlando di crescita non si potevano dimenticare i libri. La lettura, infatti, ci permette di imparare qualcosa di nuovo continuamente. La rete 1 marzo di Modena ha proposto un banchetto di libri interculturali della cooperativa Sinnos, nata nel 1990 da un laboratorio nel carcere di Rebibbia, ha tutt’ora sede a Roma. Libri interculturali, con racconti dal mondo, spesso con il testo a fronte, per sottolineare, ancora una volta, l’importanza delle diverse lingue.
Questa giornata ci da fiducia e non possiamo che essere GRATI a tutti gli immiGrati come a tutte le persone che ci permettono di crescere ogni giorno.
* Rete Primo Marzo Modena