06 Mag 2022 indennità, nidil, reparti covid 19, sanità, somministrati,
Il 2 maggio 2022, a seguito dell’incontro congiunto fra Assessorato regionale alle politiche per la salute e i sindacati Cgil Cisl e Uil, è stato firmato l’Accordo nell’ambito del Patto per il Lavoro e il Clima che riafferma il principio di parità di trattamento per i lavoratori in somministrazione impegnati nel servizio sanitario pubblico: infermieri, operatori socio-sanitari, operatori del 118, amministrativi, assistenti sociali, ecc… in tutto 651 operatori sanitari a livello regionale.
Si conclude positivamente, dunque, una vertenza durata quasi 2 anni dovuta al mancato riconoscimento delle indennità per il personale sanitario in somministrazione, presso le strutture ospedaliere che ospitano i cosiddetti reparti covid.
Questa vertenza si è chiusa positivamente anche e soprattutto grazie alle iniziative ed agli scioperi che sono stati organizzati in questo ultimo anno, e i sindacati di categoria Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp hanno in questo modo finalmente ottenuto l’applicazione di quanto contenuto nel Decreto per la parità di trattamento.
L’origine di questa rivendicazione che, seppur retroattivamente, porterà in tasca dei lavoratori somministrati € 791,76 netti, nasce dal fatto che in quest’ultimo biennio caratterizzato dal contrasto alla pandemia da covid 19, i molti decreti a sostegno del personale sanitario, anche tramite incentivi
economici, hanno visto sempre escluse una platea importante di lavoratori e lavoratrici precari che, in modo identico a fianco del personale assunto direttamente nelle strutture del servizio sanitario regionale, hanno meritevolmente dato il proprio contributo, senza però ricevere alcuna
riconoscenza. Come se, essere precari significasse essere meno “eroi” di altri, nonostante svolgessero le medesime ai medesimi rischi di un lavoratore assunto diretto.
L’accordo siglato ieri in Regione, va nella giusta direzione e sancisce il riconoscimento di pari dignità per il lavoro e il sacrificio svolto dal personale in somministrazione impegnato nelle strutture sanitarie pubbliche della nostra regione. Anche se in ritardo (ma meglio tardi che mai) in Emilia Romagna si può dire che nel contrasto alla pandemia da Covid-19 non ci sono, e non ci dovranno mai essere, lavoratori nella sanità considerati “eroi” di serie A e di serie B.
Tutti i lavoratori e le lavoratrici con contratto di somministrazione in forze al 1° maggio 2021 nei reparti covid delle strutture sanitarie regionali, potranno richiedere presso le proprie o precedenti agenzie di somministrazione la conferma del riconoscimento dell’indennità di € 791,76 netti per il lavoro svolto nei reparti covid.
Alessandro Cambi Nidil Cgil
Marco Dall’Osso Felsa Cisl
Michele Bertaccini Uiltemp Uil
Emilia Romagna
Bologna, 6/5/2022