09 Apr 2021 campo profughi, cgil modena, kurdi, ospedale, shengal, solidarietà, sottoscrizione, verso il Kurdistan-onlus,
L’Associazione Verso il Kurdistan, con la quale la Cgil di Modena ha collaborato in questi anni per progetti di sostegno nei campi profughi kurdi nel Nord Iraq, lancia una sottoscrizione per la realizzazione di un piccolo ospedale attrezzato per i profughi kurdi dell’area di Shengal, una zona nel Nord Iraq al confine con la Siria altamente instabile e con un alto addensamento di profughi sfuggiti dalle guerre siriane e dai bombardamenti turchi.
Si può aderire con una donazione versando anche una piccola somma sul conto dell’Associazione (IBAN: IT17 Q030 6909 6061 0000 0111 185 – Causale: Un ospedale a Shengal – Associazione Verso il Kurdistan Odv ).
Sono passati pochi giorni dalla visita di pace di Papa Francesco in Iraq e già riprendono, con più vigore, le tensioni e le minacce contro la popolazione di Sinjar da parte di Turchia e governo iracheno. Ancora una volta, come già in Rojava, sotto attacco è il sistema di autogoverno che la comunità kurda yazida si è data dopo il tentativo di genocidio da parte di Daesh.
Già,nel recente passato, come Cgil modenese abbiamo contribuito al sostegno finanziario per dare un poliambulatorio al campo profughi kurdo di Makhmura.
Quest’anno, come Associazione Verso il Kurdistan Odv, aderendo alla richiesta della municipalità di Shengal, di un gruppo di medici e paramedici ed insieme ad altre associazioni, abbiamo iniziato a raccogliere fondi per il progetto “Un ospedale attrezzato a Shengal”, Iraq nord occidentale, al confine con la Siria.
Insieme al Campo profughi di Makhmour e agli altri progetti che sosteniamo in Turchia a favore dei detenuti politici e delle vittime della repressione, vogliamo portare un aiuto a tutte quelle popolazioni del Medio Oriente che da tempo difendono la loro identità culturale, religiosa, la loro lingua, il loro diritto ad una vita dignitosa.
Franco Zavatti, Cgil Modena e componente dell’Associazione “Verso il Kurdistan”
Modena, 9/4/2021
In FOTO un campo profughi kurdo, marzo 2019