ALBANESI: LA SECONDA COMUNITÀ

14 Mag 2013

 

 

di Fabio De Santis

 

Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli Immigrati 2012, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ci dice che la comunità abanese è presente in Italia in maniera significativa. Un dato che non sorprende, per la verità, considerando l’intensità del rapporto tra i due paesi nel corso della storia, nonché la vicinanza geografica.

Lo studio è diviso in tre aree di interesse. La prima riguarda il tipo di presenza e le caratteristiche della comunità albanese. Il secondo ha come oggetto il mercato del lavoro. Infine la terza l’accesso al sistema di welfare italiano.

L’ingresso degli albanesi in Italia si ha a partire dalla prima metà degli anni Novanta. Oggi rappresenta la seconda comunità tra i cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia e la prima proveniente dall’Europa. Al 1 gennaio 2011, gli albanesi risultano essere 483,219, pari al 14% del totale dei cittadini non comunitari. La loro incidenza rispetto ai cittadini provenienti dall’Europa centro-orientale è del 43%. Il grande flusso di ingressi non si è limitato agli anni Novanta, ma si è avuto anche nel corso del primo decennio del XXI secolo. Infatti nel 2001 la presenza albanese in Italia era pari a 173,064.

Un dato “ovvio” è che la maggior parte dei cittadini albanesi è presente nel Nord Italia, con una percentuale pari al 61%. Tuttavia è la concentrazione più bassa relativamente al complesso dei cittadini non comunitari, la cui media è del 66%. Nel raffronto emerge che la comunità albanese è significativamente insediata nel Centro Italia, con una concentrazione del 27,5%, rispetto al 22% del totale dei cittadini non comunitari. Un dato che, probabilmente, acquista maggiore senso se rapportato agli altri riguardanti il lavoro e la famiglia, esposti qui di seguito. La Lombardia è comunque la regione che accoglie più albanesi, la cui presenza è pari al 20% del totale degli albanesi presenti in Italia.

L’età media dei cittadini albanesi è di 30,5 anni ed uno su quattro ha meno di 18 anni. La quota dei minori supera sia quella degli stranieri non comunitari, sia quella degli immigati provenienti dall’area centro-orientale.

Nel 2010 sono stati rilasciati, complessivamente, 1,543,408 visti di ingresso. Il 7% di essi è stato rilasciato a cittadini albanesi. Il 60% riguardava motivi familiari. Una forbice in restringimento, se si pensa che nel 2008 due visti su tre sono stati rilasciati per motivi familiari. Sembra che al perdurante flusso di albanesi in Italia abbiano contribuito, in maniera significativa, i ricongiungimenti familiari.

Gli albanesi sono al primo posto, poi, per numero di studenti. Nell’anno scolastico 2011-2012 sono circa 103,000 gli iscritti nel sistema di istruzione italiano. Si stima che al 1 gennaio 2011 l’82% dei minori albanesi frequenti la scuola. Un dato inferiore a quello dei non comunitari europei (87%), ma superiore rispetto al totale dei non comunitari (73%). Il 46% degli albanesi possiede un diploma secondario di primo grado; il 41% un diploma di secondo grado; il 5% possiede un titolo universitario.

La concessione della cittadinanza avviene soprattutto per residenza. Sono 4,462 i casi. La cittadinanza concessa per matrimonio riguarda 1,166 casi.

La maggior parte degli albanesi ha un permesso di soggiorno per motivi familiari (il 53%). Il 43% per motivi di lavoro.

Nel 2010 sono stati rintracciati 2,820 casi di albanesi irregolari, pari al 6% del totale.

In termini di numeri assoluti la comunità albanese si colloca al primo posto per occupati tra i cittadini non comunitari e al secondo tra i regolarmenti soggiornanti. In percentuale è il 52% della popolazione albanese ad essere occupata, contro il 59% del complesso dei cittadini non comunitari. Il tasso di disoccupazione è pari al 15%, maggiore del totale dei cittadini non comunitari (12%) e di quelli dei paesi dell’Europa centro-orientale (10%).

I principali settori di occupazione sono le costruzioni e l’industria in senso stretto. Nel 2011 i rapporti di lavoro dipendente risultano 190,000 e gli autonomi 30,000.

Più della metà degli albanesi (56%) possiede un reddito superiore ai mille euro. Tra le popolazioni dell’Europa orientale solo un cittadino su tre si trova nelle medesime condizioni. Una condizione economica che, probabilmente, ha favorito i ricongiungimenti familiari.

La crisi economica ha certamente avuto un’incidenza sui flussi lavorativi. I due principali settori di impiego hanno, infatti, conosciuto una flessione della presenza di albanesi (il 27% in meno nell’industria in senso stretto e l’11% in meno nelle costruzioni). Nel 2011 c’è stato un incremento occupazionale del 47% nei servizi, del 37% nell’industria in generale, del 21% in agricoltura. Il saldo complessivo è di quasi 3,200 rapporti di lavoro in meno, però.

Nel 2011 erano circa 129,000 ad avere un contratto a tempo indeterminato e circa 41,000 a tempo determinato. Le dichiarazioni di emersione di lavoro irregolare, al 15 ottobre 2012, risultano essere 3,884 domande, pari al 3% del totale.

Chiaramente gli anni di crisi che stiamo attraversando producono un dato significativo anche del ricorso agli ammrtizzatori sociali. Nel 2010 i beneficiari di trattamenti ordinari sono stati 25,644, mentre di quelli straordinari 11,317. Nel 2011 sono stati 1,750 i beneficiari dell’indennità di mobilità e 20,763 i benficiari di disoccupazione ordinaria non agricola. Nel 2010 la disoccupazione a requisiti ridotta ha interessato 6,144 cittadini albanesi. Sempre nello stesso anno sono stati 10,174 i beneficiari di disoccupazione agricola.

Infine, nel 2011, erano 1,921 le pensioni erogate dall’INPS ai cittadini albanesi, di cui 815 per invalidità, 772 per superstiti, 334 per vecchiaia. Il complesso delle pensioni, nel 2009, era pari a 1,265. Le prestazioni assistenziali, invece, erogate alla fine del 2011, sono state 10,356.

Numeri importanti, che confermano la progressione dei processi di integrazione nel nostro Paese.

http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/Notizie/20130328_Rapporti_annuali_comunta_straniere.htm

http://www.integrazionemigranti.gov.it/Attualita/IlPunto/Documents/Rapporto%20Albania%20def.pdf

image_print

Articoli correlati

05 Mag 2025 cavazzi

SCIOPERO ALL’ISTITUTO CAVAZZI DI PAVULLO MERCOLEDI 7 MAGGIO

E’ stato proclamato per l’intera giornata di mercoledì 7 maggio lo sciopero di tutto il personale docente e Ata dell’Istituto […]

05 Mag 2025 Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

AGENZIA DELLE DOGANE E MONOPOLI, I LAVORATORI E LE LAVORATRICI PROTESTANO PER LA RIORGANIZZAZIONE IMPOSTA DALL’ALTO

La Fp Cgil di Modena esprime forte preoccupazione e contrarietà per la riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) […]

03 Mag 2025 il voto è la nostra rivolta

REFERENDUM 2025. IL VOTO E’ LA NOSTRA RIVOLTA!

Si voterà nelle giornate dell’8 e 9 giugno 2025 per i 5 quesiti referendari su LAVORO e CITTADINANZA per i […]