28 Mag 2013
Modena-Reggio Emilia, 28 maggio 2013
Da diversi mesi, la Filt/Cgil delle province di Modena e di Reggio Emilia lamenta problematiche e ritardi nei pagamenti dei soci lavoratori delle cooperative aderenti al consorzio “Mondoconsorzio Pluriservizi”.
Il consorzio in questione ha sede legale a Firenze, un ufficio locale a Carpi e gestisce nelle province di Modena e Reggio Emilia, importanti appalti nell’ambito dell’abbigliamento per conto di un’importante azienda reggiana che vanta clienti tra i più blasonati marchi di moda.
Le diverse decine di soci-lavoratori inquadrati con le diverse cooperative di “Mondocorsorzio Pluriservizi” soffrono da tempo condizioni problematiche che sono sfociate per il secondo mese consecutivo in ritardi nei pagamenti, nonostante un accordo sindacale che prevedeva il pagamento delle retribuzioni entro e non oltre il 25 del mese e le rassicurazioni dell’azienda in merito.
Nei mesi scorsi la Filt/Cgil di Modena e Reggio Emilia si è confrontata più volte con “Mondoconsorzio Pluriservizi” e con il committente per cercare di trovare soluzioni che conciliassero le esigenze aziendali e le problematiche dei lavoratori nei diversi appalti.
Ad oggi però siamo di fronte ad un grave atteggiamento aziendale che non tiene conto dei reciproci affidamenti tra le parti che presupponevano correttezza e puntualità nei pagamenti.
Oltre al problema più grave evidenziato in questi giorni, della puntualità dei pagamenti, i soci-lavoratori impegnati in questi appalti dell’abbigliamento vivono condizioni problematiche in merito a tante altre tematiche. Ad esempio è prassi comunicare tramite sms i turni di lavoro senza un anticipo adeguato che permetta ai lavoratori di organizzare il proprio tempo libero, come è prassi sospendere i lavoratori senza retribuzione in concomitanza dei cambi di stagione dell’abbigliamento. Inoltre i pagamenti delle malattie, infortuni e maternità avvengono con ritardi e dopo le sollecitazioni del sindacato.
La Filt/Cgil ritiene che la situazione sia insostenibile, senza un correttezza “minima” da parte aziendale che veda prima di tutto il rispetto delle scadenze nei pagamenti, non escludiamo di ricorrere ad azioni di lotta dei lavoratori per richiedere il rispetto degli accordi sindacali da parte dell’appaltante e per richiamare anche il committente alle sua responsabilità.