26 Nov 2009
Migranti-press, agenzia di stampa della Fondazione Migrantes, nell’ultimo numero (nr. 48 del 21-27.11.2009) riporta alcuni commenti “a proposito del bianco natale del comune di Coccaglio”, tra i quali quello di padre Gianromano Gnesotto, direttore dell’Ufficio per la pastorale degli immigrati della Fondazione Migrantes, che dice: “Il Natale è bianco solo perché c’è la neve e per i cristiani è la festa dell’accoglienza e della solidarietà, l’occasione per lasciare da parte quanto ne è contrario.Il fatto che la famiglia di Nazareth sia più simile agli immigrati che provengono dal Sud del Pianeta che a noi, dovrebbe portare ad un impegno richiamato anche dal Papa nella sua ultima enciclica Caritas in Veritate. Occorre impegnarsi per far crescere la comunione della famiglia umana e l’ethos della società. Insomma far pulizia degli immigrati, fossero pure irregolari, quasi fossero spazzatura, è quanto di più orrido si può mettere a fianco non del folclore, ma del mistero stesso del Natale”.
Sulla vicenda ritorna anche la Repubblica del 26 novembre con un articolo di Chiara Saraceno che nota, tra l’altro, come i protagonisti di certe vicende “sono gli stessi che appendono a forza grandi crocifissi nei luoghi pubblici. Che dicono che il crocefisso è simbolo della identità italiana, da loro per altro sbeffeggiata ogni pié sospinto, salvo quando devono contrapporla ai ‘brutti, sporchi stranieri’, specie se ‘abbronzati’. Che rivendicano il cattolicesimo , per altro identificandolo con il cristiamesimo tout court, come parte integrante del Dna italiano, anche se poi si inventano i riti paganeggianti per il dio Po”.
L’articolo di Paola Saraceno: http://www.cgil.it/RassegnaStampa/articolo.aspx?ID=2538
Migranti-press, nr. 48 del 21-27.11.2009: http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new/edit_bancadati.apri_pagina?sezione=doc&id_ente=2&tipo_ente=uff&id_oggetto=14868&tipo_doc=1