APPALTI E LAVORI POST SISMA

22 Apr 2014 sisma, sisma 2012,

La recente presentazione da parte dell’Osservatorio Provinciale Appalti del Rapporto 2013 sull’insieme dei lavori in provincia – n° 601 contratti pubblici per un complessivo valore di 185 milioni e dei lavori privati per n° 1.648  corrispondenti ad un valore di 501milioni – riconferma l’ottimo lavoro di monitoraggio svolto dal nostro Osservatorio, riconfermando così la necessità – proposta anche dalla Cgil regionale e nazionale – di estendere per legge questa “buona pratica” e costituire analoghi osservatori in tutti i territori provinciali.
La premessa  del Rapporto apre con il titolo significativo “azioni di prevenzione della corruzione e illegalità” .
Le analisi ed i dati proposti,risultano attuali ed altrettanto utili per meglio adeguare le azioni di contrasto alla illegalità economica in un settore più che esposto.
Un Rapporto già adeguatamente presentato dalla informazione locale,di cui ne proponiamo perciò solamente poche considerazioni di sfondo e che da tempo sono al centro della iniziativa Cgil.
In primo luogo,ciò che colpisce è il persistere di un ancora troppo vasto ricorso al sistema del “massimo ribasso” nella aggiudicazione degli appalti pubblici modenesi.
Sfogliando le decine e decine di tabelle riportanti i dati, si riscontra l’estensione di questa non-buona-pratica: dei 306 appalti recanti dati completi, se ne rilevano solo n° 25 assegnati con “offerta economicamente vantaggiosa” e n° 281 col sistema sbrigativo del “massimo ribasso“.
E con percentuali di sconti che si fanno notare: n° 49 lavori assegnati con ribasso compreso fra il 20-30%; n° 19 lavori con sconti tra il 30-40%; n° 4 appalti con ribassi superiori al 40%.
Oltre a ciò, è evidente l’ancor troppo lento superamento della pratica “individuale” e frammentata che vede ogni singola amministrazione, gestire i propri singoli appalti.
C’è da auspicare che la “marcia in più” annunciata dal Governo per semplificare, sburocratizzare e sopratutto migliorare la pubblica amministrazione anche per trasparenza, porti rapidamente all’obbligo di costituire le Stazioni Uniche Appaltanti, almeno a livello delle Unioni dei Comuni.
Un’evidente forbice tra “il dire ed il fare” che andrà chiusa con coerenza: certamente se ne guadagnerebbe in efficienza e risparmio, competenze tecniche ed un più solido profilo legalitario ed anticorruttivo.

Infine, un secondo aspetto relativo alla recente pubblicazione degli esiti sulle aggiudicazioni degli appalti riguardanti alcuni Edifici Pubblici Temporanei – ETP3, nell’area del terremoto.
Si tratta di 11 lotti di importanti lavori per ampliamenti scolastici, sedi assistenziali, magazzini comunali e sedi temporanee per Vigili del fuoco, Croce Rossa e Carabinieri.
Lavori distribuiti in ben 8 dei nostri comuni del cratere e per un valore complessivo di circa 12,3 milioni di euro ed i cui bandi sono invece gestiti dalla Agenzia Appaltante Unica Regionale-Intercent.
Una possibile chiave di lettura, pone le ditte concorrenti su tre diversi piani rispetto al vincolo della regolarità, dettata dalla normativa vigente sulla legalità ed anti infiltrazioni.

  • Di questi 11 lotti, risultano aggiudicati per ora solo i lavori di Mirandola, Castelfranco e Finale, affidati alle imprese CME – F.lli Baraldi – AeC, già regolarmente iscritte nella white list della Prefettura modenese che, ad oggi, accoglie 1.412 imprese.
  • Il lavoro di Concordia è affidato alla ditta G. Costruzioni, tuttora in “lista d’attesa” per l’iscrizione in white list, e che perciò può regolarmente aggiudicarsi appalti.
  • Altre imprese concorrenti ai restanti lavori, non risultano invece ancora comprese nell’elenco delle 2.690 imprese in attesa di iscrizione, ponendo perciò almeno un duplice e delicato problema: di valutazione della regolare congruità dell’offerta e di alcuni forti “ribassi” proposti, ben oltre il 20 ed il 30%.

Burocrazia? O esempi che segnalano gli esiti di un sistema di verifiche che funziona?

Un quadro provinciale e, più nello specifico, relativo all’urgente e concreto procedere dei lavori di ricostruzione post terremoto, che conferma la necessità di urgenti investimenti e risorse umane, tempi stretti, insieme ad un altrettanto stretto monitoraggio qualificato sulla regolarità del lavoro e dei lavori.

22/4/2014

Franco Zavatti
Cgil Modena – coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale

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