29 Ago 2011
Il 2 agosto è stato approvato il decreto legge di attuazione delle normative Ue sulla libera circolazione dei cittadini comunitari e sul rimpatrio degli extracomunitari irregolari. Tutte le opposizioni hanno votato contro. La Cgil lo definisce un “obbrobrio giuridico”.
Sul piano simbolico il provvedimento più significativo che introduce è l’allungamento della permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) da 6 a 18 mesi.
Prevede, inoltre, l’espulsione immediata degli immigrati irregolari considerati “pericolosi”, allunga la permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione e allunga da 5 a 7 giorni il termine entro il quale lo straniero deve lasciare il territorio nazionale su ordine del questore, qualora non sia stato possibile il trattenimento presso i centri. Modifica, inoltre, la Bossi-Fini nella parte che disciplina la conversione del permesso di soggiorno alla maggiore età per i minori extracomunitari non accompagnati introducendo una norma che condiziona il rilascio del permesso di soggiorno alla maggiore età per i minori stranieri non accompagnati affidati o sottoposti a tutela al parere del Comitato per i Minori Stranieri (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), e non più al compimento di un progetto di integrazione sociale e civile di almeno due anni. Infine, prevede, tra l’altro, modifiche dei requisiti per il soggiorno oltre i tre mesi dei cittadini comunitari.
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