11 Mag 2010
Modena, 11 maggio 2010
I continui tagli che il Governo sta applicando alla Pubblica Amministrazione stanno producendo effetti disastrosi in settori importanti dell’istruzione, del welfare, della sanità e oggi anche nell’ambito della cultura del nostro Paese.
E’ noto che il prestigio dell’Italia è fondato anche sul suo patrimonio culturale/artistico, che va dai musei alle biblioteche passando per gli archivi di stato, che rappresenta un polo importante per il turismo del nostro Paese.
Nell’ambito della cultura, il Governo per mano dei suoi Ministri di riferimento, Brunetta e Bondi sta portando avanti una sistematica operazione di tagli a risorse e personale.
Ad esempio, l’Archivio di Stato di Modena, che è un punto di riferimento culturale di grande prestigio, rischia di diventare inoperativo.
Il sindacato Funzione Pubblica/Cgil di Modena denuncia che, con la solita scusa di razionalizzare le risorse e di dare battaglia ai pubblici dipendenti, non si provvede a rimpiazzare i lavoratori che sono andati in pensione e nello stesso tempo con la legge 133/2008 si riducono fortemente gli organici di personale.
Il personale scientifico, che svolge le funzioni fondamentali per il funzionamento dell’archivio di stato, fino al 2008 contava la presenza di 4 unità pur essendone previsti 7 in pianta organica.
Da giugno di quest’anno, per effetto dei pensionamenti, non ci sarà più nessuno e per consentire il funzionamento dell’istituto, temporaneamente si farà ricorso alla collaborazione di un archivista concesso dal Comune di S. Giovanni in Persiceto e di un’altro dalla soprintendenza di Bologna.
La situazione raggiunge livelli preoccupanti anche per l’assenza cronica di personale amministrativo.
Il paradosso è costituito dal fatto che l’Archivio di Stato di Modena, che ospita una delle scuole più importanti nel campo dell’archivistica, non può utilizzare gli studenti formati presso il proprio istituto per mancanza di risorse.
Mentre, da un lato, si discute del problema dell’occupazione e non si trovano soluzioni per le migliaia di giovani disoccupati, dall’altro, ci si cimenta anche nel costante esercizio della soppressione degli organici.
Inoltre, cosa dire dell’assenza di adeguati stanziamenti economici per la conservazione delle strutture? L’Archivio di Stato di Modena che è ospitato in un edificio di importanza storica rilevante non riceve le risorse necessarie per l’esecuzione dei lavori indispensabili alla sua manutenzione.
I fatti dimostrano l’assenza di un’adeguata attenzione da parte del Ministro Bondi verso i Beni Culturali visto che non sembra manifestare la giusta attenzione alla gestione delle risorse a disposizione.
Se non si interverrà tempestivamente per l’Archivio di Stato di Modena l’unico risultato è che ci si troverà in presenza del rischio di chiusura con buona pace di chi pensa che la cultura anche a Modena è un problema e non una risorsa.
Vincenzo Santoro, Fp/Cgil Modena