30 Set 2014
ARRIVA LA CAMPAGNA CONTRO LA DETENZIONE AMMINISTRATIVA DEI MINORI
Anche in Italia arriva la Campagna Globale End Immigration Detention of Children. Ha lo scopo di richiamare l’attenzione sui tanti dannosi effetti che la detenzione amministrativa ha sui minori migranti, e di spingere gli Stati a porre termine alla detenzione amministrativa, in particolare, di migranti minorenni, in accordo con la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo. La Campagna coordina una serie di eventi che avranno luogo in molte parti del mondo. L’Italia ospiterà un Convegno durante il quale si dibatterà sui temi dei diritti del fanciullo e sulla detenzione amministrativa dei minori migranti. La Campagna crede fermamente che i migranti minorenni debbano essere: liberi e che mai debbano essere detenuti a causa del loro status di migranti o di quello dei loro genitori o tutori; trattati come minori; accuditi; in comunità e cioè, i minori devono essere sistemati in contesti comunitari, non detentivi in attesa che il loro status di migranti sia verificato; e con i loro genitori e cioè, nel rispetto del principio dell’unità familiare, i genitori o le persone alle cui cure i minorenni sono stati affidati non devono essere detenuti ma deve essere concesso loro di vivere in un contesto comunitario nell’interesse dell’unità familiare, in attesa della verifica del loro status.
MINORI: NO ALLA DETENZIONE AMMINISTRATIVA
di Arturo Ghinelli
Arriva finalmente anche in Italia la campagna ‘Globale End Immigration Detention of Children’ per porre fine alla detenzione dei minori immigrati.
Il 3 ottobre prossimo, anniversario della strage a Lampedusa di un anno fa, il Parlamento Europeo voterà una risoluzione che vieterà agli stati membri la detenzione amministrativa dei minori immigrati.
In Italia, secondo la recente indagine dell’ANCI, sono più di 9000 i minori non accompagnati. Lo Stato centrale deve dar vita con una legge al Sistema Nazionale di accoglienza dei minori. ”Scongiurando il rischio di scaricare sugli EE.LL. la gestione di un’emergenza che è facilmente prevedibile, ”come ha dichiarato Giorgio Pighi responsabile dell’ANCI.
La prigionia è sempre una violazione dei diritti, per questo deve cessare rapidamente e completamente. L’ONU rappresenterà questa esigenza ancora il 20 novembre giornata della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con la campagna “End immigration detention of children” perché la detenzione danneggia la salute mentale e lo sviluppo dei bambini.
Yusuf, dal Sudan, descrive così a parole sue come si è sentito ad essere detenuto per più di 2 mesi all’età di 16 anni in un centro per la detenzione amministrativa dei migranti a Malta: “La detenzione per me è stata così sconcertante. Ero così spaventato. Per me era come una prigione”.
Parlando della sua esperienza di detenzione al confine con l’Unione Europea, in Turchia, una donna afghana, madre di due figli, ha detto: ” Non potevamo uscire e c’erano le sbarre alle finestre. Il mio figlio più piccolo, di 4 anni, piangeva sempre e il più grande, 8 anni, mi chiedeva perché fossimo in prigione. Io non sapevo cosa rispondere “.
Le scuole sono cominciate ma non per tutti, i minori reclusi nei centri di detenzione amministrativa non vanno a scuola: è una vergogna!
COSA ACCADE IN ITALIA E IN ALTRI PAESI
Il V rapporto ‘I minori stranieri non accompagnati in Italia ‘ di Anci/Cittalia ha esaminato i comportamenti in tema di detenzione amministrativa dei minori di Svezia, Danimarca, Olanda, Polonia e, ovviamente, Italia.
In Italia, nonostante la detenzione sia vietata, i ritardi nella procedura di accertamento anagrafico, possono determinare il trattenimento del minore straniero in centri per adulti oppure nei Centri di identificazione ed espulsione.
In Svezia l’Aliens Act prevede che che i minori stranieri non accompagnati, in caso di assenza di qualcuno che possa esercitare la patria potestà, siano trattenuti solo per “motivate ragioni eccezionali”.
La legge non specifica in questo caso quali siano le circostanze eccezionali che determinano il trattenimento del minore privo di tutore (Aliens Act, capitolo 10, sezione 3).
In Danimarca la lagislazione nazionale proibisce la detenzione dei minori stranieri non accompagnati, ma di rado questi vengono trattenuti per diversi giorni nel centro di detenzione per richiedenti asilo di Ellabark, anziché essere trasferiti nei centri di accoglienza a loro dedicati.
In Olanda nel 2011 sono state introdotte nuove misure per limitare la detenzione dei minori stranieri non accompagnati. Nello specifico il ricorso alla detenzione è effettuato solo in casi estremi e mai per periodi prolungati. In particolare i minori stranieri non accompagnati sono trattenuti in centri detentivi nei seguenti casi: se sospettati di aver commesso un crimine; se il minore si è volontariamente allontanato dal centro di detenzione o non ha rispettato dgli obblighi limitativi della sua libertà; se gli è stato negato l’ingresso alla frontiera o non si e riusciti ad accertarne l’identitò:
In Polonia il governo ha di recente modificato la legge sugli stranieri introducendo, tra le altre decisioni prese, il divieto di detenzione per i minori stranieri non accompagnati di età inferiore ai 13 anni.
ALCUNI DATI
Sono 11.010 i minori stranieri non accompagnati segnalati in Italia. Di questi, 2771 sono registrati ma risultano irreperibili.
UNA PROPOSTA DI LEGGE PER UNA NUOVA DISCIPLINA
La Commissione Affari costituzionali della Camera ha avviato l’esame di una proposta di legge di iniziativa parlamentare, che modifica la normativa vigente sui minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, con l’obiettivo di stabilire una nuova disciplina organica, che rafforzi le tutele nei confronti dei minori e garantisca un’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale.
Le novità principali della proposta riguardano tre aspetti: la definizione di minore straniero non accompagnato, le misure per l’accoglienza dei minori e, più in generale, il rafforzamento dei diritti e delle tutele in favore dei minori.
ARRIVA LA CAMPAGNA CONTRO LA DETENZIONE AMMINISTRATIVA DEI MINORI
Anche in Italia arriva la Campagna Globale End Immigration Detention of Children. Ha lo scopo di richiamare l’attenzione sui tanti dannosi effetti che la detenzione amministrativa ha sui minori migranti, e di spingere gli Stati a porre termine alla detenzione amministrativa, in particolare, di migranti minorenni, in accordo con la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo. La Campagna coordina una serie di eventi che avranno luogo in molte parti del mondo. L’Italia ospiterà un Convegno durante il quale si dibatterà sui temi dei diritti del fanciullo e sulla detenzione amministrativa dei minori migranti. La Campagna crede fermamente che i migranti minorenni debbano essere: liberi e che mai debbano essere detenuti a causa del loro status di migranti o di quello dei loro genitori o tutori; trattati come minori; accuditi; in comunità e cioè, i minori devono essere sistemati in contesti comunitari, non detentivi in attesa che il loro status di migranti sia verificato; e con i loro genitori e cioè, nel rispetto del principio dell’unità familiare, i genitori o le persone alle cui cure i minorenni sono stati affidati non devono essere detenuti ma deve essere concesso loro di vivere in un contesto comunitario nell’interesse dell’unità familiare, in attesa della verifica del loro status.
MINORI: NO ALLA DETENZIONE AMMINISTRATIVA
di Arturo Ghinelli
Arriva finalmente anche in Italia la campagna ‘Globale End Immigration Detention of Children’ per porre fine alla detenzione dei minori immigrati.
Il 3 ottobre prossimo, anniversario della strage a Lampedusa di un anno fa, il Parlamento Europeo voterà una risoluzione che vieterà agli stati membri la detenzione amministrativa dei minori immigrati.
In Italia, secondo la recente indagine dell’ANCI, sono più di 9000 i minori non accompagnati. Lo Stato centrale deve dar vita con una legge al Sistema Nazionale di accoglienza dei minori. ”Scongiurando il rischio di scaricare sugli EE.LL. la gestione di un’emergenza che è facilmente prevedibile, ”come ha dichiarato Giorgio Pighi responsabile dell’ANCI.
La prigionia è sempre una violazione dei diritti, per questo deve cessare rapidamente e completamente. L’ONU rappresenterà questa esigenza ancora il 20 novembre giornata della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con la campagna “End immigration detention of children” perché la detenzione danneggia la salute mentale e lo sviluppo dei bambini.
Yusuf, dal Sudan, descrive così a parole sue come si è sentito ad essere detenuto per più di 2 mesi all’età di 16 anni in un centro per la detenzione amministrativa dei migranti a Malta: “La detenzione per me è stata così sconcertante. Ero così spaventato. Per me era come una prigione”.
Parlando della sua esperienza di detenzione al confine con l’Unione Europea, in Turchia, una donna afghana, madre di due figli, ha detto: ” Non potevamo uscire e c’erano le sbarre alle finestre. Il mio figlio più piccolo, di 4 anni, piangeva sempre e il più grande, 8 anni, mi chiedeva perché fossimo in prigione. Io non sapevo cosa rispondere “.
Le scuole sono cominciate ma non per tutti, i minori reclusi nei centri di detenzione amministrativa non vanno a scuola: è una vergogna!
COSA ACCADE IN ITALIA E IN ALTRI PAESI
Il V rapporto ‘I minori stranieri non accompagnati in Italia ‘ di Anci/Cittalia ha esaminato i comportamenti in tema di detenzione amministrativa dei minori di Svezia, Danimarca, Olanda, Polonia e, ovviamente, Italia.
In Italia, nonostante la detenzione sia vietata, i ritardi nella procedura di accertamento anagrafico, possono determinare il trattenimento del minore straniero in centri per adulti oppure nei Centri di identificazione ed espulsione.
In Svezia l’Aliens Act prevede che che i minori stranieri non accompagnati, in caso di assenza di qualcuno che possa esercitare la patria potestà, siano trattenuti solo per “motivate ragioni eccezionali”.
La legge non specifica in questo caso quali siano le circostanze eccezionali che determinano il trattenimento del minore privo di tutore (Aliens Act, capitolo 10, sezione 3).
In Danimarca la lagislazione nazionale proibisce la detenzione dei minori stranieri non accompagnati, ma di rado questi vengono trattenuti per diversi giorni nel centro di detenzione per richiedenti asilo di Ellabark, anziché essere trasferiti nei centri di accoglienza a loro dedicati.
In Olanda nel 2011 sono state introdotte nuove misure per limitare la detenzione dei minori stranieri non accompagnati. Nello specifico il ricorso alla detenzione è effettuato solo in casi estremi e mai per periodi prolungati. In particolare i minori stranieri non accompagnati sono trattenuti in centri detentivi nei seguenti casi: se sospettati di aver commesso un crimine; se il minore si è volontariamente allontanato dal centro di detenzione o non ha rispettato dgli obblighi limitativi della sua libertà; se gli è stato negato l’ingresso alla frontiera o non si e riusciti ad accertarne l’identitò:
In Polonia il governo ha di recente modificato la legge sugli stranieri introducendo, tra le altre decisioni prese, il divieto di detenzione per i minori stranieri non accompagnati di età inferiore ai 13 anni.
ALCUNI DATI
Sono 11.010 i minori stranieri non accompagnati segnalati in Italia. Di questi, 2771 sono registrati ma risultano irreperibili.
UNA PROPOSTA DI LEGGE PER UNA NUOVA DISCIPLINA
La Commissione Affari costituzionali della Camera ha avviato l’esame di una proposta di legge di iniziativa parlamentare, che modifica la normativa vigente sui minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, con l’obiettivo di stabilire una nuova disciplina organica, che rafforzi le tutele nei confronti dei minori e garantisca un’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale.
Le novità principali della proposta riguardano tre aspetti: la definizione di minore straniero non accompagnato, le misure per l’accoglienza dei minori e, più in generale, il rafforzamento dei diritti e delle tutele in favore dei minori.