29 Ago 2014
“L’Europa e, con essa, l’Italia (che pure aveva ed ha messo in atto un tentativo di cambiamento coraggioso) sembrano nuovamente arretrare, fisicamente ed eticamente, sulla propria linea di confine, indifferenti alle tragedie che si consumano a pochi chilometri di distanza e alla tutela delle vite umane”. Così l’Asgi sintetizza la sua profondissima preoccupazione per la fine di Mare Nostrum. Di seguito alcuni stralci del suo comunicato.
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L’ASGI esprime profondissima preoccupazione per le conclusioni del vertice tra il ministro degli Interni italiano Alfano e la Commissaria UE Malmstroem relativo alla prosecuzione degli interventi di ricerca e salvataggio dei migranti nel mare Mediterraneo.
Era auspicio dell’ASGI, come di tutti gli enti di tutela dei diritti umani fondamentali in Europa, che l’operazione Mare Nostrum divenisse un’operazione europea, facendo propria da parte dell’Unione, pur con i cambiamenti necessari in termini di mandato di azione, catena di comandi e distribuzione delle responsabilità.
In questo modo sarebbe stata salvaguardata la principale finalità dell’operazione Mare Nostrum, ovvero quella di mettere in atto una condotta attiva di rintraccio e soccorso delle barche di migranti (in assoluta prevalenza di rifugiati), spingendo l’intervento nelle acque internazionali e avvicinando, così, la protezione nei confronti delle persone in fuga.
Al contrario, l’unico elemento di certezza che pare emergere dalle vaghissime dichiarazioni conclusive del vertice Alfano-Malmstroem è che la futura operazione, al momento chiamata “Frontex Plus” e la cui stessa futura esistenza è tuttora solo una mera ipotesi, si limiterà alla gestione degli interventi di pattugliamento e soccorso al limite delle acque territoriali europee, ovvero solamente 12 miglia dalla costa , non spingendosi più nelle acque internazionali, come ha fatto Mare Nostrum, operando fino a 170 miglia dalle coste italiane.
Viene di fatto sconfessata, pur dietro vuote formule rituali di apprezzamento dell’operazione stessa , l’importantissima novità in termini di politica europea del diritto di asilo e di applicazione del diritto internazionale in materia di ricerca e soccorso in mare rappresentata dall’operazione Mare Nostrum, grazie alla quale diverse migliaia di persone sono state tratte in salvo.
L’ASGI fa appello:
al Governo italiano affinché recuperi il profilo alto che aveva finora saputo tenere con l’operazione Mare Nostrum e riproponga all’Europa la discussione sull’avvio di una operazione comune europea con le caratteristiche di fondo di Mare Nostrum;
alla Commissione UE e al Parlamento Europeo affinché l’accordo annunciato venga profondamente rivisto e si rilanci una nuova fase della politica europea sull’asilo e la protezione dei diritti fondamentali di coloro che fuggono da gravi violazioni dei diritti umani;
all’U.N.H.C.R. (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e a tutti gli enti ed organismi di tutela dei rifugiati in Italia e in tutti i paesi dell’Unione affinché facciano sentire la loro voce nei confronti delle autorità italiane ed europee affinché si dia avvio, come sopra indicato, ad una effettiva operazione comune europea di pattugliamento e soccorso nel Mediterraneo, in acque europee ed internazionali.