ALTA L’ADESIONE DEI DIPENDENTI PUBBLICI MODENESI ALLO SCIOPERO DI OGGI VENERDÌ 7 NOVEMBRE

07 Nov 2008 fp, mobilitazione, sciopero,

Modena, 7 novembre 2008

 

 

Oltre 1.000 lavoratori e lavoratrici dei comparti pubblici di Modena e provincia hanno partecipato questa mattina alla manifestazione in centro a Bologna che ha caratterizzato la giornata di sciopero proclamata dalla FP-CGIL. Più di 600 i manifestanti che hanno raggiunto Bologna con i pullman organizzati dalla FP e altre diverse centinaia di lavoratori modenesi si sono recati in treno o con mezzi propri.

Alta l’astensione dal lavoro nei vari comparti, che dai dati raccolti dai dirigenti FP si aggira oltre il 70% fra gli addetti  di ministeri, agenzie fiscali e enti previdenziali, con picchi del 90% in alcune realtà lavorative.

Al Comune di Modena le adesioni allo sciopero contro i provvedimenti del ministro Brunetta sono state del 70% sui presenti in servizio con picchi dell’80%-90% nei servizi educativi (asili nido e scuole dell’infanzia) e nei servizi sociali. Anche l’adesione nel resto dei Comuni e nell’Amministrazione provinciale oscilla tra il 70 e il 75%.

Anche fra gli addetti della sanità modenese – Policlinico di Modena, Azienda Usl e Ospedale di Sassuolo – si è registrata un’ampia e forte adesione allo sciopero con la chiusura di servizi e uffici, pur nel rispetto dei servizi minimi essenziali previsti dalla legge.

Per la prima volta l’adesione allo sciopero indetto dalla sola FP/CGIL ha superato decisamente sia il numero degli iscritti che quello delle preferenze ottenute dalla lista FP/CGIL nell’ultima tornata delle elezioni per le Rappresentanze Sindacali Unitarie nei luoghi di lavoro.

Ciò a dimostrazione che la battaglia della CGIL a difesa dei diritti e del potere d’acquisto dei dipendenti pubblici, registra un consenso sempre più ampio fra i lavoratori, con dati di partecipazione superiori anche a quelli delle mobilitazioni unitarie svolte in precedenza.

 

Bologna, 7 novembre 2008

 

SCIOPERO FP/CGIL COMPARTI PUBBLICI: 40.000 A BOLOGNA PER LA MANIFESTAZIONE REGIONALE EMILIA-ROMAGNA

 

Oltre quarantamila lavoratori e lavoratrici dei comparti pubblici dell’Emilia Romagna hanno gremito questa mattina il centro di Bologna con la manifestazione regionale che ha caratterizzato la giornata di sciopero proclamata dalla Fp-Cgil. Massiccia l’astensione dal lavoro, che dai dati raccolti dai dirigenti Fp ha superato mediamente il 70% in territorio regionale nei comparti interessati (autonomie locali, sanità, stato-ministeriali, parastato, agenzie fiscali, igiene ambientale), con punte del 90% negli asili e scuole materne, nelle agenzie fiscali, nei piccoli comuni, e del 70/80% nei comuni più grossi.

Per la prima volta così tanti a una manifestazione della sola categoria in Emilia Romagna, i manifestanti hanno scelto la carta dell’ironia: migliaia le magliette con la foto di Brunetta e Berlusconi sotto lo slogan “fannulloni siete voi”; ancora Berlusconi presentato come “Il signore dei tranelli nella compagnia del tornello” sui manifesti taroccati del famoso film; “We have a dream – lavoro stabile” nei cartelli dei precari.

Molti gli slogan gridati contro il protocollo sottoscritto separatamente con il governo da parte di Cisl, Uil e sindacati autonomi, insieme a quelli legati alle parole d’ordine centrali della giornata di lotta: aumento dignitoso dei salari, difesa del contratto nazionale e della contrattazione decentrata, no all’attacco al lavoro pubblico e allo stato sociale, no alla riduzione degli organici e al blocco delle stabilizzazioni dei precari, che in Emilia Romagna dal prossimo luglio manderà a casa oltre 4.000 lavoratori per i quali era già previsto un percorso di stabilizzazione. A questi temi è stato dedicato ampio spazio negli interventi conclusivi della manifestazione in piazza Nettuno, dove hanno parlato la segretaria generale Fp-Cgil Emilia Romagna Marina Balestrieri, le lavoratrici precarie Carlotta Bubbolini del Centro per l’impiego di Ravenna e Silvia Storchi microbiologa dell’Ospedale di Guastalla (RE), il segretario Fp-Cgil nazionale Lorenzo Mazzoli.

Soddisfatta del successo della mobilitazione sindacale Marina Balestrieri: “I lavoratori pubblici non ci stanno, ne prendano atto Cisl e Uil e il governo. La loro presenza in piazza e l’adesione altissima allo sciopero ci dicono che non abbiamo sbagliato a proseguire da soli in questa battaglia di civiltà per i diritti del lavoro e la difesa dello stato sociale e ci confortano per le prossime scadenze di lotta che abbiamo davanti.”

 

 

 

 

 

 Modena, 6 novembre 2008

Si preannuncia elevata l’adesione allo sciopero nazionale del pubblico impiego indetto della FP/CGIL domani venerdì 7 novembre per le regioni del Nord con manifestazione regionale a Bologna, contro le proposte economiche e normative contenute nel Protocollo d’intesa per il rinnovo del contratto nazionale del ministro Brunetta.

Da Modena partono 12 pullman per partecipare alla manifestazione in mattinata a Bologna (9.30 partenza del corteo da piazza XX Settembre e comizio in piazza Nettuno) per un totale di oltre 600 fra lavoratori, delegati e funzionari sindacali.

Lo sciopero di domani interessa gli addetti di enti locali, sanità, stato e parastato e la FP/CGIL prevede un’elevata astensione dal lavoro nei diversi comparti.

La FP/CGIL intende continuare a lottare insieme ai lavoratori pubblici contro aumenti inferiori all’inflazioni reale (40 euro netti in busta paga a regime nel 2009 più 7 euro sulla produttività attribuiti in modo selettivo, complessivamente meno della metà di quanto ottenuto con il precedente rinnovo contrattuale), nessuna garanzia sulla restituzione degli oneri accessori tagliati a partire dal 1° gennaio 2009, decurtazioni certe sulle retribuzioni per addetti di Enti Locali e Sanità (da 80 euro a 120 euro mensili), assenza di misure per la stabilizzazione dei precari (57.000 a livello nazionale) che dal prossimo luglio saranno licenziati.

La FP/CGIL denuncia inoltre il serio rischio di cancellazione e privatizzazione di molti servizi pubblici.

 

 

 

Modena, 4 novembre 2008

 

Sciopero generale di tutti i comparti del pubblico impiego promosso per le regioni del Nord Italia dalla FP/CGIL venerdì 7 novembre 2008 contro le insufficienti proposte economiche e normative contenute nel Protocollo d’intesa per il rinnovo del contratto nazionale del pubblico impiego proposto dal Governo il 30 ottobre scorso e sottoscritto da Cisl Uil Ugl e Confsal.

Lo sciopero del 7 novembre che, insieme a quelli del 3 novembre (per il Centro) e 14 novembre (Sud e Isole) era stato indetto unitariamente dai sindacati confederali e poi sospeso dalle  organizzazioni firmatarie del protocollo, è invece confermato dalla FP/CGIL che intende continuare a lottare insieme ai lavoratori pubblici contro aumenti inferiori all’inflazioni reale (40 euro netti in busta paga a regime nel 2009 più 7 euro sulla produttività attribuiti in modo selettivo, complessivamente meno della metà di quanto ottenuto con il precedente rinnovo contrattuale), nessuna garanzia sulla restituzione degli oneri accessori tagliati a partire dal 1° gennaio 2009, decurtazioni certe sulle retribuzioni per addetti di Enti Locali e Sanità (da 80 euro a 120 euro mensili), assenza di misure per la stabilizzazione dei precari (57.000 a livello nazionale) che dal prossimo luglio saranno licenziati.

La FP/CGIL di Modena organizza pullman in partenza da Modena città (piazzale 1° Maggio) e dai principali Comuni della provincia per partecipare alla manifestazione regionale a Bologna la mattina di venerdì 7 novembre. Il corteo partirà alle ore 9.30 da piazza XX settembre (vicino alla stazione dei Treni) per arrivare in piazza Nettuno (adiacente a piazza Maggiore) dove si terrà il comizio conclusivo.

Informazioni su orari dei pullman nel file allegato. Prenotazioni allo 059.326.238.

Lo sciopero del 7 novembre è anche contro la cancellazione delle norme contenute nel “D.d.l. Brunetta” che riducono il diritto a contrattare nei settori pubblici: dalla facoltà di concedere aumenti unilaterali al ritorno del controllo di merito da parte della Corte dei Conti.

L’intesa raggiunta con Cisl Uil Ugl e Confsal non ha infatti il 51% dei consensi necessari per fare il contratto secondo le attuali leggi sulla rappresentanza, ma grazie al “D.d.l. Brunetta” gli aumenti saranno elargiti unilateralmente dal 1° gennaio 2009.

La FP/CGIL ribadisce le ragioni dello sciopero contro un Governo che offende i dipendenti pubblici chiamandoli fannulloni, toglie loro diritti e salario, considera il sindacato un soggetto fastidioso che va bene solo se è d’accordo con le decisioni assunte. Cancella e privatizza i servizi pubblici a cominciare dalla sanità, dai servizi sociali e da quelli di pubblica utilità come i Vigili del Fuoco. 

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Modena, 30 ottobre 2008

ATTIVO PROVINCIALE FP/CGIL SU CONFERMA SCIOPERO PUBBLICO IMPIEGO 7 NOVEMBRE 

 

 L’Attivo della Funzione Pubblica CGIL di Modena si riunisce domani mattina 31 ottobre presso la sede di piazza Cittadella 36 per ribadire le ragioni dello sciopero regionale del pubblico impiego già proclamato unitariamente per il 7 novembre, a fronte delle insufficienti proposte economiche e normative del Governo sul rinnovo del contratto e nonostante la sospensione dello sciopero da parte della Cisl.

L’aumento che il Governo elargirà unilateralmente ai lavoratori in busta in paga sarà di 40 euro netti, più 7 euro per la produttività che sarà evidentemente riservato solo a chi è produttivo. La metà di quanto è stato conquistato con l’ultimo rinnovo contrattuale.

Dal 1° gennaio 2009, inoltre gli stipendi saranno decurtati in base alle legge 133/08 mediamente da 80 a 250 euro. Il recupero della somma tagliata, con decorrenza non garantita da giugno per un valore di un terzo del totale, è solo per i lavoratori dei ministeri delle agenzie fiscali e del parastato.

L’intesa raggiunta con Cisl Uil Ugl non ha il 51% dei consensi necessari per fare il contratto secondo le attuali leggi sulla rappresentanza, ma il ministro Brunetta ha già dichiarato di voler procedere unilateralmente.

All’attivo di domani della FP/CGIL modenese si ribadiranno dunque le ragioni per scioperare il 7 novembre: contro un Governo che offende i dipendenti pubblici chiamandoli fannulloni, toglie loro diritti e salario, che considera il sindacato un soggetto fastidioso che va bene solo se è d’accordo con le decisioni assunte. Che cancella e privatizza i servizi pubblici a cominciare dalla sanità dai servizi sociali e da quelli di pubblica utilità come i Vigili del Fuoco.

 

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