AVVIATA LA CHIUSURA DELLA DIREZIONE PROVINCIALE DEL TESORO. IL GOVERNO STA ATTUANDO LO SMANTELLAMENTO DEGLI UFFICI PUBBLICI

01 Mar 2011

Modena, 1° marzo 2011

 

 

Dopo la campagna denigratoria verso i pubblici dipendenti, gli interventi legislativi su blocco dei contratti, pensioni a 65 anni per le donne, riduzione del salario, blocco delle assunzioni e mancata stabilizzazione dei precari, oggi  il Governo mette in atto un ennesimo colpo alla Pubblica Amministrazione e ai suoi lavoratori.

In questi giorni è stata avviata la chiusura di tutti gli uffici delle Direzioni Provinciali del Tesoro.

A Modena questo ufficio gestiva il pagamento degli stipendi di tutti i pubblici dipendenti, il pagamento delle pensioni agli orfani ed invalidi, e la gestione delle entrate relative ai beni dello Stato.

Inoltre,  presso la Direzione del Tesoro di Modena era insediata una commissione medica che si occupava di tutte le pratiche per l’idoneità sanitaria dei pubblici dipendenti.

Ebbene con un provvedimento del Governo questo ufficio (che ha sede in via Carlo Zucchi) cessa di esistere e dei 20 dipendenti in servizio, 13 saranno dirottati ai Monopoli di Stato, mentre altri 7 sono assegnati alla Ragioneria dello Stato che insieme ai 14 dipendenti  erediteranno  tutto il lavoro della Direzione del Tesoro oltre a quello della Ragioneria.

“Colui che all’interno del Governo – afferma Vincenzo Santoro della Fp/Cgil di Modena – ha elaborato questa “bella idea”, o non ha ben chiaro l’importante lavoro di questi uffici, oppure ha ben chiaro il progetto di smantellamento della Pubblica Amministrazione che parte da questo settore e probabilmente si estenderà ad altri uffici Ministeriali”.

Infatti il notevole aumento del lavoro presso la Ragioneria dello Stato che si occupa del controllo della regolarità di tutta la pubblica Amministrazione, con un organico già notevolmente sottodimensionato, presto determinerà il collasso di questo ufficio che è la struttura periferica del Ministero del Tesoro.

Ciò potrà quindi giustificare la scelta di modificare l’assetto dell’attività dello Stato a partire dalla esternalizzazione dei servizi i cui costi per la collettività sono di gran lunga superiori a quelli attuali.

Ma peggio ancora se si pensa all’occupazione, slogan tanto usato in campagna elettorale, a Modena in tutti gli uffici pubblici (Tribunale, Procura, Provveditorato Studi, Inpdap, Archivio di Stato, Soprintendenza, Vigili del Fuoco, Amministrazione Penitenziaria, Prefettura, Questura) si conta un fabbisogno di personale di circa 300 unità.

Sarebbero posti di lavoro per i giovani che però non potranno essere coperti, a causa dell’operazione di graduale smantellamento del Governo.

“Ad esempio – fa notare Santoro – presso Prefettura e Questura alla fine dell’anno saranno lasciati a casa i precari che lavorano per gli uffici dell’immigrazione, presso il Tribunale la carenza di organico è parzialmente coperta con lavoratori in cassa integrazione, pagati però dalla Provincia e solo fine alla fine dell’anno per evidenti problemi di bilancio. Ormai è consolidato il ricorso ai precari da parte dei  Vigili del Fuoco”.

“Il quadro è a dir poco avvilente – continua il sindacalista – visto che altri uffici pubblici stanno collassando nella totale indifferenza del Governo e tra questi quelli messi peggio sono la Soprintendenza ai Beni culturali e l’Archivio di Stato, mentre per il Provveditorato agli Studi il futuro è ancora più incerto, qui infatti la carenza di personale ha raggiunto un livello tale che è sempre più forte la convinzione di una sua naturale soppressione”.

Di nuova occupazione non se ne parla e i servizi saranno ridotti, e quasi sicuramente quelli che resteranno in vita costeranno un bel po’ ai cittadini modenesi grazie all’affidamento inevitabile ai privati di buona parte di questi.

Sembra proprio che l’obiettivo sia distruggere la pubblica amministrazione e in questo disegno non sono escluse le responsabilità anche di alcuni Sindacati che hanno deciso di assecondare tutte le  scelte del Governo, sia per quanto riguarda le regole sui rinnovi dei contratti, sia per quanto riguarda un vero progetto per i servizi pubblici, sia per quanto riguarda la loro attività, ma soprattutto per il rilancio dell’occupazione nel pubblico impiego.

Anche in merito alla chiusura della Direzione del Tesoro e alle ripercussioni che si determineranno, il silenzio di alcuni Sindacati la dice lunga sulla loro responsabilità.

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