25 Mag 2025 ausl modena, azienda usl modena, blocco straordinari, blocco supplementari, carcere sant'anna, fp, stato agitazione,
Le lavoratrici ed i lavoratori del Servizio di Medicina Penitenziaria in Servizio presso la Casa Circondariale S. Anna di Modena da ormai più di un anno vivono la carenza del personale infermieristico rispetto ad una popolazione di detenuti che è sostanzialmente raddoppiata. Su 400 detenuti fino ai primi mesi del 2024 erano presenti 19 infermieri, oggi su più di 600 detenuti abbiamo 14 infermieri, con una richiesta di cure e assistenza crescenti.
Oltre alle problematiche di organico insufficiente, come Fp Cgil abbiamo rilevato enormi criticità sul tema salute e sicurezza: un ambiente insalubre, umido, poco accogliente e al limite della decenza. Gli spazi per l’attività sono quindi inadatti ed esigui e questi aspetti si riverberano, inevitabilmente, sul personale con continui infortuni e con un numerose dimissioni volontarie registrate sul servizio.
“Abbiamo cercato di affrontare insieme all’azienda Usl di Modena queste criticità ma oltre alle promesse, nulla si è visto in concreto. Abbiamo suggerito anche di creare un sistema incentivante per gli infermieri attualmente in organico che potesse stimolare anche altri professionisti a decidere di prestare la loro attività presso la Casa Circondariale di Modena ma nulla poi ci è stato presentato”, spiega Giulia Casamassima responsabile della Sanità per la Fp Cgil di Modena.
“Sono lavoratori che da troppi mesi sono lasciati a loro stessi, gestiscono pazienti in una realtà complicatissima, connotata da un sovraffollamento estremo e che hanno vissuto in prima persona tutti i fatti di cronaca che in quel carcere si sono verificati. E meritavano di certo più attenzione – incalza Giulia Casamassima – è inverosimile avere dei professionisti che rischiano di vivere quotidianamente momenti di tensione, soprattutto se teniamo anche conto che il carcere di Modena ha una carenza già riscontrata anche sul personale di polizia penitenziaria impiegata”.
“I lavoratori chiedono solo di poter svolgere il proprio lavoro con umanità e di assolvere il loro fondamentale ruolo di cura e assistenza con dignità per fornire un servizio ad una tipologia di paziente fragile e che merita il giusto rispetto.”
Dopo una lunga attesa senza alcuna risposta da parte dall’azienda Usl di Modena sul reclutamento di nuovo personale, gli infermieri in servizio presso il Carcere di Modena sono pertanto costretti ad aprire lo stato di agitazione, preannunciando il blocco degli straordinari, di orari supplementari, delle aggiuntive e di ogni forma di flessibilità.
La carenza di personale, spiega Giulia Casamassima della Funzione pubblica Cgil di Modena è una problematica diffusa in maniera purtroppo trasversale nelle aziende pubbliche di Modena, e colpisce tutte le figure del comparto: infermieri, oss, tecnici e amministrativi. Questo fenomeno genera una serie di difficoltà, tra cui la diminuzione della qualità dell’assistenza, l’aumento del carico di lavoro per il personale rimanente e la difficoltà a garantire servizi essenziali.
Occorre intervenire immediatamente con il reclutamento di nuovo personale infermieristico per il servizio di medicina penitenziaria, per garantire condizioni lavorative dignitose e per migliorare l’organizzazione del servizio.
E’ il momento di prestare vera attenzione ai servizi della sanità pubblica, conclude Giulia Casamassima, il personale è carente ed esasperato ormai ovunque e la lentezza con cui si danno risposte, le ferie ancora non confermate per nessuno, stanno rendendo il clima tra i lavoratori incandescente. Serve un piano di assunzioni serio per la Provincia di Modena e una vera presa di coscienza sullo stato dei servizi.”
Modena, 24 maggio 2025
Fp Cgil Modena