06 Nov 2018 ausl, azienda usl, fp, vertenza,
A più di un mese di distanza dall’avvio della vertenza con l’Azienda Usl di Modena è stato raggiunto l’accordo per lo sblocco dei pagamenti previsti dal contratto aziendale. Ad annunciarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl che hanno guidato la protesta dei lavoratori.
“Soddisfazione per il risultato – dichiarano unitariamente Alessandro De Nicola (Fp Cgil), Patrizia De Cosimo (Cisl Fp) e Nicola Maria Russo (Uil Fpl) – ma amarezza per il percorso affrontato e per la frustrazione e l’ingiustizia che hanno dovuto subire i lavoratori.”
L’accordo prevede il riavvio dei pagamenti previsti dal contratto aziendale firmato il 19 luglio scorso: il pagamento del saldo di produttività riferito al 2017 avverrà immediatamente tramite l’emissione di un cedolino aggiuntivo e verrà accreditato in banca il 12 novembre. Le progressioni economiche orizzontali verranno pagate con anche gli arretrati con la busta paga ordinaria che verrà emessa il 27 novembre. In questo modo si rimettono in circolo pagamenti per almeno 2 milioni di euro e che a giudizio dei sindacati erano stati arbitrariamente sospesi.
“Raggiunta anche l’intesa per lo sblocco del rateo mensile della produttività – dichiarano i sindacati – abbiamo raggiunto un accordo su un testo che salvaguarda la mensilizzazione che continuerà ad essere erogata sulla base dei soliti criteri. Questo pezzo di salario, che mensilmente varia tra i 60 e i 160 euro in base ai profili professionali, verrà ripristinato non appena il Collegio dei Revisori avrà espresso la sua valutazione”.
I sindacati hanno sospeso lo stato di agitazione e presenteranno l’accordo nel corso delle assemblee con i lavoratori che verranno a breve convocate. A giudizio di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl decisiva per lo sblocco della vertenza è stata la mobilitazione di tutti i professionisti coinvolti e il supporto delle rappresentanze sindacali dei lavoratori.
“Rimane il giudizio negativo per come è stata condotta la discussione da parte di Ausl – concludono i sindacalisti – non si è compreso che con la sospensione del contratto aziendale si generava un problema sociale che avrebbe colpito oltre 4.000 persone. Una sottovalutazione grave da parte dell’Azienda che ha prodotto una frattura profonda con chi tutti i giorni garantisce servizi essenziali alla comunità”.
Modena, 6/11/2018