11 Apr 2017 antiriciclaggio, banca d'Italia, evasione contributiva, evasione fiscale,
Modena, 11 aprile 2017
Il mese di marzo ha visto l’uscita del “Quaderno” Banca d’Italia-UIF con la relazione sui dati raccolti nell’intero 2016 sulle segnalazioni delle operazioni finanziarie sospette di riciclaggio e finanziamento del terrorismo internazionale.
Entrambe in forte crescita.
Del 23% per il sospetto riciclo e del 215% per il traffico di armi e risorse sospette verso il terrorismo: dati nazionali.
Cresce pure l’interscambio di ingenti risorse tramite bonifici verso/dai Paesi “paradisi fiscali”.
Crescite con picchi ancor più carichi di interrogativi provenienti dalle nostre province emiliano romagnole.
Nella nostra regione, l’ultimo anno registra nei dati UIF, un’ulteriore crescita del 25,09% sul numero delle “segnalazioni sospette” (v. allegato).
Salgono a ben 6.979: oltre 19 segnalazioni ogni santo giorno, comprese le feste!
Con Modena che spicca così: un più 32,3% e cioè da 821 a 1.087 segnalazioni di allarme riciclo, nell’anno alle spalle.
Oltre il 55% di quei casi, la Banca d’Italia li classifica nella “classe di rischio medio-elevata”.
Concretamente di cosa si tratta? Di “bonifici ricevuti, vendita di titoli, assegni su conti, trasferimenti titoli, deposito contanti, ecc…”.
I nostri settori economici e produttivi più “attivi” nelle immeritate operazioni sospette? Dall’edilizia, al commercio, servizi, intermediari finanziari, ecc…
Non casualmente, sono gli stessi settori che – sempre in questi nostri territori – denunciano i primati nei dati relativi alla crescente mole finanziaria sottratta illegalmente per evasione fiscale, contributiva e lavoro nero.
Tralasciando tanti altri possibili dati e commenti, resta il capitolo pesante ed imbarazzante – specie per le provincie di Modena e Piacenza – delle troppo elevate e sospette quote di bonifici scambiati con “paradisi fiscali”, nell’ordine: Svizzera, HongKong, Singapore, ecc… (v. allegato).
La mappa scolastica per chiarezza offerta dal Report, evidenzia le elevate quote di interscambi finanziari sospetti verso/dall’estero. E certo non si tratta delle povere “rimesse” alle proprie famiglie dei lavoratori stranieri !
Questa nostra “tipicità”, che si caratterizza negli ultimi semestri, è avvolta nel silenzio.
Ben pochi esperti o autorevoli rappresentanti delle Associazioni economiche,delle imprese e professioni, sollevano analisi o indicazioni utili a leggere il fenomeno nei “nostri dialetti” ed al conseguente contrasto.
Franco Zavatti, coordinatore legalità e sicurezza Cgil Emilia Romagna
Quaderno antiriciclaggio II semestre 2016 UIF (pdf)