14 Mag 2012
Dal 9 maggio i cittadini potranno presentare le dichiarazioni anagrafiche – di residenza e di trasferimento all’estero – senza necessariamente recarsi allo sportello del comune, ma spedendole per posta oppure inviandole via fax o e-mail. In quest’ultimo caso, bisogna sottoscrivere la dichiarazione con la firma digitale, essere identificati dal sistema informatico, ad esempio tramite la carta d’identità elettronica o la carta nazionale dei servizi, inviare la dichiarazione dalla casella di posta elettronica certificata del dichiarante e trasmettere per posta elettronica ‘semplice’ copia della dichiarazione con firma autografa e del documento d’identità del dichiarante.
Queste e altre informazioni, più il facsimile dei modelli di dichiarazione da compilare e inviare, fornisce la circolare del dipartimento Affari interni e territoriali n.9 del 27 aprile 2012 sulle modalità di applicazione della nuova normativa in materia di dichiarazioni anagrafiche, introdotta dall’articolo 5 (Cambio di residenza in tempo reale) del decreto-legge 9 febbraio 2012, n.5, convertito dalla legge 4 aprile 2012, n. 35 (Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo). Questo in attesa del regolamento che dovrà armonizzare il regolamento anagrafico con le nuove disposizioni.
Il paragrafo 3 del documento, in particolare, riguarda le dichiarazioni dei cittadini iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire). Per quanto riguarda lo scambio delle comunicazioni tra i comuni, sarà possibile utilizzare per questo, sempre a partire dal 9 maggio, il sistema Ina – Saia.
La novità riguarda anche i cittadini stranieri, extracomunitari o comunitari. Può fare domanda sia chi è appena arrivati in Italia e prende per la prima volta la residenza, sia chi è già qui ma si è trasferito da un Comune a un altro o ha semplicemente cambiato residenza all’interno dello stesso Comune.
I cittadini extracomunitari devono allegare alla domanda documenti che variano in base alla situazione del loro permesso di soggiorno: se è ancora valido, se è in fase di rinnovo o se ne attendono uno per lavoro o ricongiungimento familiare. Per registrare i familiari, servono anche gli atti originali, tradotti e legalizzati comprovanti lo stato civile e la composizione della famiglia.
I cittadini dell’Unione Europea devono invece dimostrare di aver diritto a soggiornare per più di tre mesi in Italia. Gli allegati cambiano quindi per i lavoratori, per i non lavoratori che hanno comunque risorse sufficienti a mantenersi e per i loro familiari oppure per gli studenti.