27 Mag 2013
Modena, 27 maggio 2013
Quasi 2 mila e 700 firme sono state raccolte a Modena nell’abito della campagna “Io Riattivo Il Lavoro” promossa nei mesi scorsi su tutto il territorio nazionale da numerose associazioni a sostegno della proposta di legge popolare per l’emersione alla legalità e tutela dei lavoratori delle aziende confiscate alla mafia.
Dopo 6 mesi di campagna, in Emilia-Romagna sono state raccolte 24.009 firme, di cui 2.685 a Modena, quarta provincia dopo Bologna, Rimini e Reggio Emilia.
Le associazioni promotrici della campagna “Io Riattivo il Lavoro” sono Cgil, Libera, Arci, Acli, Sos Impresa, Avviso Pubblico, Legacoop e Centro Studi Pio La Torre.
I promotori consegneranno le oltre 100.000 firme certificate, raccolte a livello nazionale, lunedì 3 giugno presso la Camera dei Deputati.
Cosa si propone il disegno di legge popolare? Fare vivere concretamente le imprese sequestrate e confiscate alle mafie, che quasi sempre sono destinate a chiusura, fallimento e liquidazione. Con conseguente perdita di posti di lavoro e danno sociale, oltre che economico in una fase di crisi come questa.
Le aziende confiscate in via definitiva, a livello nazionale, sono 16.392, quelle sequestrate potrebbero essere dieci volte tanto. Secondo una stima al ribasso i lavoratori coinvolti sono più di 80.000. L’Emilia Romagna è terza, tra le 13 regioni a Nord del Lazio, per numero di beni immobili confiscati alla mafia e solo seconda per numero di imprese sotto confisca.
Delle 26 imprese sequestrate/confiscate in Emilia-Romagna nessuna ha ripreso la normale attività produttiva e/o commerciale, e sono invece attualmente in regime di chiusura o liquidazione (maggiori informazioni nel comunicato di presentazione della campagna Io Riattivo il Lavoro del 26 gennaio 2013).
Bologna, 30.05.2013
Campagna raccolta firme IO RIATTIVO IL LAVORO
24.000 firme raccolte in Emilia Romagna, oltre 100.000 a livello nazionale
Il Comitato regionale composto da Cgil, Libera, Arci, Acli, Sos Impresa, Avviso Pubblico, Legacoop e Centro Studi Pio La Torre comunica che sono state raggiunte e superate le 24.000 firme certificate, raccolte in Emilia Romagna nell’ambito della campagna IO RIATTIVO IL LAVORO, a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare “Misure per favorire l’emersione alla legalità dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata”.
Il Comitato regionale delle associazioni promotrici esprime grande soddisfazione per il risultato raggiunto, frutto di decine e decine di iniziativa svolte nell’arco degli ultimi sei mesi in tutte le province della regione, con banchetti nelle piazze, convegni pubblici, raccolta firme davanti ai centri commerciali, nei circoli, nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro. Così come sono risultati determinanti gli importanti pronunciamenti istituzionali a sostegno della iniziativa, a partire dalla Risoluzione approvata dalla Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna lo scorso 16 gennaio.
Un impegno rilevante che ha mobilitato numerosi volontari, ai quali va il nostro sentito ringraziamento. Il Numero di firme raccolte, compreso quelle che non è stato possibile certificare in tempo utile, supera le 26.000, confermando una larghissima adesione all’iniziativa. Un risultato che esprime la volontà del mondo del lavoro e di tutta la società civile di impegnarsi su un tema importantissimo e di assoluta attualità qual’è quello della legalità economica e della lotta alle mafie, anche in questa regione.
Il prossimo 3 Giugno verrà effettuata la presentazione presso la Camera dei Deputati del pdl d’iniziativa popolare e saranno consegnate le oltre 100.000 firme raccolte in tutto il paese.
Il Comitato promotore regionale considera l’importante lavoro e il risultato raggiunto, utile a dare la necessaria forza all’iter parlamentare della legge, auspicando un suo rapido avvio.
Il Comitato Regionale IO RIATTIVO IL LAVORO
Modena, 26 gennaio 2013
AL VIA LA CAMPAGNA DI RACCOLTA FIRME “IO RIATTIVO IL LAVORO”
A SOSTEGNO DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SULLE IMPRESE SEQUESTRATE ALLE MAFIE
E’ stata presentata questa mattina in conferenza stampa la campagna “Io Riattivo il lavoro” finalizzata alla raccolta firme a sostegno di un disegno di legge di iniziativa popolare per garantire l’emersione e la sopravvivenza delle imprese sequestrate e confiscate alle mafie.
Gerardo Bisaccia di Libera e Arci, Franco Zavatti di Cgil, Paolo Trande di Avviso Pubblico, Gianluca Verasani di Legacoop e Fulgenzio Brevini di SOS Imprese/Confesecrenti in rappresentanza del gruppo di associazioni che a livello nazionale comprende anche Acli e Centro Studio Pio La Torre, hanno lanciato ufficialmente la campagna di raccolta firme rivolta a tutti i modenesi.
Dalla prossima settimana sarà possibile firmare a sostegno della proposta di iniziativa di legge nei circoli Arci, in polisportive, sedi sindacali, Comuni, sedi delle associazioni economiche promotrici, negozi e ipermercati (Coop e Conad). Banchetti per la raccolta delle firme saranno allestiti in piazze, mercati e in occasioni particolari, durante le assemblee sindacali e le manifestazioni pubbliche.
Cosa si propone in concreto il disegno di legge popolare? Fare vivere concretamente le imprese sequestrate e confiscate alle mafie, che quasi sempre sono destinate a chiusura, fallimento e liquidazione. Con conseguente perdita di posti di lavoro e danno sociale, oltre che economico in una fase di crisi come questa.
Le aziende confiscate in via definitiva, a livello nazionale, sono 16.392, quelle sequestrate potrebbero essere dieci volte tanto. “Facendo una stima al ribasso potremmo senza dubbio affermare – hanno detto i promotori – che i lavoratori sono più di 80.000. L’Emilia Romagna è terza, tra le 13 regioni a Nord del Lazio, per numero di beni immobili confiscati alla mafia e solo seconda per numero di imprese sotto confisca”.
Dall’inizio della crisi le aziende confiscate alla criminalità sono aumentate del 65%, un dato che dimostra senza ombra di dubbio l’abbassamento del controllo di legalità e la pervasività del nostro sistema economico. Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati il 90% delle aziende confiscate fallisce a causa dell’inadeguatezza dell’attuale legislazione incapace di garantire gli strumenti necessari per l’emersione alla legalità e valorizzare a pieno l’enorme potenzialità economica di queste aziende.
In Emilia-Romagna le imprese confiscate risultano essere 25 e tutte in regime di chiusura o liquidazione. “Sappiamo ad esempio – hanno aggiunto i rappresentanti delle associazioni – che l’hotel King Rose di Granarolo (BO) e l’azienda dell’agroalimentare Melandri di Russi (Ravenna) sono attualmente sotto sequestro e prossime alla liquidazione. Sempre dall’elenco a disposizione di Libera sappiamo che ci sono due aziende sequestrate alla mafia una Formigine, l’altra a Modena, delle quali però neppure la Prefettura è in grado di fornire indicazioni più precise sulla loro sorte. Delle tante altre emiliane non si ha nessuna informazione”.
Il progetto di legge di iniziativa popolare si propone quindi di far emergere queste imprese dal sommerso in cui si trovano, introducendo modifiche alla legislazione esistente al fine di garantire trasparenza nella gestione dei beni evitandone la liquidazione; costituire un ufficio specifico presso l’Agenzia nazionale delle imprese confiscate; coinvolgere istituzioni locali e associazioni economiche, sociali e sindacali per salvare le imprese anche attraverso la costituzione di imprese sociali; costituire un fondo di rotazione nazionale per l’erogazione del credito; tutelare i lavoratori con adeguati ammortizzatori sociali recentemente cancellati dalla riforma Fornero.
Sia l’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna che il Consiglio provinciale di Modena hanno recentemente approvato una risoluzione di adesione alla campagna “Io Riattivo il lavoro”. Avviso Pubblico si impegna a far assumere analoghi Ordini del Giorno in tutti i 47 Consigli comunali della Provincia di Modena.
La proposta di Legge sarà presto inviata a tutti i candidati alle elezioni politiche, compresi quelli modenesi, con l’impegno per gli eletti a sostenere in Parlamento la proposta.
Comitato provinciale IO RIATTIVO IL LAVORO