13 Dic 2011
Modena, 13 dicembre 2011
Continua la campagna “Precariopoli-Modena Città Precaria” organizzata dai sindacati Nidil (atipici) e Filcams (commercio-servizi) Cgil di Modena nei mesi di novembre/dicembre per tenere alta l’attenzione sul precariato giovanile, e non solo.
Dopo le iniziative a sorpresa in città dello scorso novembre, sabato prossimo 17 dicembre è la volta dello spettacolo teatrale “Morti di fame” per la regia di Annarita Ronconi della compagnia WeltanSchaung Teatro Danza.
La piece è centrata sulla dignità calpestata di chi pur lavorando rimane povero. Andrà in scena al Teatro dei Segni di via San Giovanni Bosco 150, con inizio alle ore 21. Ingresso gratuito, posti limitati, occorre prenotarsi allo 059.326.253 – veronica_marchesini@er.cgil.it. La visione è riservata ad un pubblico adulto. Sotto scheda dello spettacolo.
La campagna Precariopoli è partita a inizio novembre con il lancio di un sito Internet (precariopoli.net) e una pagina Facebook (Precariopoli-Modena città precaria), e ha visto il 19 novembre una giornata di flash mob itineranti in luoghi scelti per la presenza di lavoratori con contratti precari: dalle commesse con i contratti di associazione in partecipazione, ai camerieri con contratti a chiamata, ai lavoratori somministrati, ai falsi co.co.pro.
L’obbiettivo è tenere accesi i riflettori sul ‹caso Modena›, provincia dove l’utilizzo estremo da parte delle imprese di tutte le forme di precariato del lavoro possibili sta creando una condizione di vera e propria emergenza sociale.
Anche a Modena migliaia di giovani sono precari con contratti a scadenza, bassi guadagni e pensioni ancora più magre. Lavoratori in condizioni di estrema insicurezza per mancanza di continuità del rapporto di lavoro, incertezza del futuro, mancanza di reddito adeguato per pianificare la propria vita, mancanza di una prospettiva previdenziale.
“MORTI DI FAME”
spettacolo teatrale, sabato 17 dicembre 2011
ore 21.30 – Teatro dei Segni (via S.Giovanni Bosco, 150) Modena
Regia: ANNARITA RONCONI
Danzatori-attori: MICHELE CAROLFI, GIULIA PAPOTTI, FRANCESCA BUGELLI, VIOLA CAVANI, ELISA SCHIAVON
Light-designer: STEFANO GORRERI
Musiche: ARTISTI VARI
Lo spettacolo ha come tema principale il problema del precariato nel lavoro e le relative conseguenze nella vita sociale. I cinque interpreti-danzatori svilupperanno questo motivo conduttore attraverso quattro sequenze concatenate l’una all’altra, alternando “quadri” coreografici a sequenze “teatrali”.
La prima scena vede i cinque danzatori allineati in proscenio intenti ad indossare abiti ed a scambiarsi le loro “divise”, impersonando ad ogni cambio d’abito una differente problematica quotidiana. Provano a mettersi “nei panni dell’altro” ma con il grottesco e triste riscontro di non essere adeguati. Successivamente, come in una manifestazione di protesta, camminano per il palcoscenico alzando cartelli e trascinandosi su tutta la superficie del palcoscenico con una zoppa andatura che li accomuna (e che accomuna tutta l’umanità).
Dopo questa scena, rimangono due famosi “precari da favola”: Cappuccetto Rosso e il Lupo-Cacciatore. Questi due personaggi inscenano sequenze danzate e recitate sulle parole di una nuova rilettura della favola originale dei fratelli Grimm. La ricostruzione dell’antica storia dal finale “happy end” viene interpretata nuovamente secondo una prospettiva contemporanea, che ha come punto di vista il precariato dei sogni professionali e dei rapporti umani. Cappuccetto Rosso per poter mantenere il suo ruolo di protagonista scende a compromessi “in zona precaria”. Allo stesso modo, il lupo, che originariamente rappresenterebbe il potere e la prevaricazione, si sottomette al gioco erotico della nuova bambina sadomaso.
Successivamente, la situazione diviene ancor più grottesca (e attuale) con l’ingresso in scena di due danzatrici/escort, che non pagano le tasse e che la precarietà di denaro non è il loro problema principale, e il terzo personaggio, situato verso il fondale del palcoscenico, ne’ uomo ne’donna che rappresenta tutti i componenti al vertice politico del nostro paese.
L’ultima scena cambia i connotati dell’intero spettacolo: viene trascinato un tavolo, rappresentante la pesantezza del precariato e il grande disagio collettivo. Questo frammento della performance denuncia a chiare immagini l’inconsistenza del reale profitto per l’80% della popolazione: la gente non riesce a pagare l’affitto, non ha casa, le speculazioni del governo non garantiscono un’assistenza sociale attiva …
La speranza è una nuova palingenesi.
PRESENTAZIONE COMPAGNIA TEATRO-DANZA WELTANSCHAUNG
La Compagnia di danza “Weltanschaung” è una tra le voci più d’avanguardia e sovversive della scena teatrale contemporanea. Fondata nel 1998 da Anna Rita Ronconi, intende il fare teatro come lavoro di ricerca a partire da una visione del mondo-teatro condivisa collettivamente e alla cui collaborazione ciascuno apporta idee e competenze diverse. Comune denominatore di queste idee è la volontà di ribellione a qualsiasi sistema commerciale e tradizionale. La compagnia, infatti, si fa portavoce di un teatro polissemico e multifocale, empirico e metafisico, edulcorato e stravolgente, ma sempre in grado di svelare quella catarsi a cui fanno capo i due opposti estremi dell’animo umano: Eros e Thanatos.