15 Set 2016 flc,
Modena, 15 settembre 2016
Oggi a Modena migliaia di bambine e bambini, ragazze e ragazzi sono tornati a scuola, nel giorno in cui Matteo Renzi fa il suo giro propagandistico in Emilia-Romagna, mentre farebbe meglio a fare un giro di acquisizione di consapevolezza nelle aule dove mancano ancora all’appello molti docenti, a causa della farraginosità e degli errori del misterioso algoritmo che doveva definire i movimenti del personale nell’era della cosiddetta “Buona scuola”. Ma anche a causa dei ritardi nelle assunzioni a tempo indeterminato e determinato, ancora una volta conseguenza di un sistema inaugurato dalla riforma renziana che non ha tenuto minimamente conto delle reali esigenze della scuola pubblica. Nonostante il lavoro costante degli uffici territorialmente competenti, delle segreterie, dei dirigenti scolastici, l’organico non è completo dappertutto, ma a macchia di leopardo: alcune scuole più fortunate possono contare su quasi tutti i docenti in servizio, altre sulla metà, altre ancora su molto meno della metà, dalla bassa alla montagna, cercando comunque di non lasciare le classi scoperte attraverso l’organizzazione dell’orario di chi è già in servizio. Ma i ragazzi in questo modo non avranno di fronte la maestra o il maestro, la prof o il prof che li accompagnerà per l’intero anno scolastico nel loro percorso di crescita e apprendimento.
In queste ore si stanno ancora effettuando assunzioni a tempo indeterminato a Bologna, assegnazioni di sedi a Modena, in una corsa contro il tempo che il ministero dell’Istruzione finge di non vedere.
Sul fronte del personale ATA, nonostante le assunzioni già effettuate, pesa comunque il taglio di organico: ci sarebbe bisogno di più personale. Altro che “Buona scuola”.
Mara Mellace, segretaria sindacato scuola Flc/Cgil Modena