CAOS E RISCHI PER GLI ESODI INCENTIVATI DA POSTE ITALIANE

10 Gen 2012 poste italiane, slc,

Modena, 10 gennaio 2012

 

 

 

La riforma delle pensioni adottata dal Governo Monti determinerà uno spostamento in avanti, anche fino a 6 anni, dei diritti individuali per ottenere la pensione di vecchiaia, l’innalzamento costante dei requisiti (diverso fra uomini e donne) per la pensione di anzianità e probabili penalizzazioni sull’importo economico.

Anche in Poste Italiane la ricaduta negativa sarà pesante, in particolare per i lavoratori e le lavoratrici che hanno aderito all’esodo incentivato – diverse centinaia in Emilia Romagna, circa 70 lavoratori/trici in provincia di Modena – i quali non potranno raggiungere, in molti casi, il diritto alla pensione con i requisiti di età e di contribuzione in vigore fino al 31/12/2011.

Si tratta in generale di persone che, oltre a non percepire più lo stipendio per maturare i nuovi requisiti che la riforma delle pensioni ha introdotto, saranno costrette a versare anche della contribuzione volontaria con oneri economici molto significativi.

Il sindacato di categoria Slc/Cgil e il Patronato Inca, alla luce delle nuove leggi sulle pensioni, sono a disposizione per garantire tutte le informazioni necessarie e una consulenza specialistica previdenziale.

 

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