29 Mar 2012
La Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato ha svolto nel corso del 2011 e nei primi mesi del 2012 uno studio sistematico e approfondito sulla situazione delle carceri e dei detenuti in Italia. L’argomento è stato affrontato dal punto di vista del rispetto della dignità e dei diritti della persona ed ha preso le mosse dall’esigenza di verificare se il nostro paese sia in linea con gli impegni assunti in sede internazionale sottoscrivendo atti e convenzioni. Inoltre, giacché una parte significativa della popolazione carceraria è formata da stranieri, circa un terzo, la Commissione ha anche sentito il bisogno di approfondire il tema dell’accoglienza e del trattenimento dei migranti nel nostro paese. A questo riguardo la Commissione sottolinea
che “le modifiche al testo unico sull’immigrazione (D. Lgs. 286/98) e, in particolare, l’introduzione del reato di clandestinità (previsto dalla legge n. 94/2009), hanno inciso, seppur indirettamente, sull’aumento della popolazione carceraria, come riferito dalla maggior parte delle persone ascoltate dalla Commissione. Effetti diretti ha avuto l’inottemperanza dell’obbligo di espulsione impartito dal questore nel momento in cui lo straniero senza giustificato motivo permane illegalmente sul territorio italiano, inottemperanza punita con la reclusione da sei mesi a cinque anni. L’impatto della norma sul sistema penitenziario è significativo in termini di presenze in carcere per esecuzione di pena, ma è ancora maggiore in termini di ingressi, essendo prevista l’obbligatorietà dell’arresto”. La Commissione riporta una dichiarazione di Enrico Sbriglia, direttore della casa circondariale di Trieste e segretario nazionale del SI.DI.PE. (Sindacato dei direttori e dei dirigenti penitenziari), nel corso dell’audizione del 25 maggio 2011, che ha affermato che “ogni volta che si prefigura una nuova fattispecie di reato, si dovrebbe teoricamente immaginare anche una proiezione numerica dei potenziali destinatari, per comprendere quale aggravio si potrà determinare all’interno del sistema penitenziario“.
http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/dirittiumani16/Rapporto%20carceri.pdf