29 Apr 2010
Camposanto (Modena), 29 aprile 2010
Rapporti nuovamente tesi tra azienda e sindacati alla Carrozzeria Nuova GM di Camposanto, che impiega attualmente 120 addetti e lavora nel settore automotive e motociclistico per le aziende del Gruppo Fiat, Ducati e Piaggio.
Dopo il braccio di ferro lo scorso anno che ha visto contrapposti i sindacati Fim e Fiom, la Rsu e i lavoratori sulla gestione della cassa integrazione che l’azienda pretendeva di gestire in modo unilaterale, la Nuova Gm è adesso al centro di nuove contestazioni.
L’azienda per fronteggiare il deciso e permanente calo di commesse legato alla situazione di crisi, dopo un primo ricorso alla cassa integrazione ordinaria, ha avviato, il 4 agosto 2009, altri 12 mesi di Cigs che sono ancora in essere. “Il problema – contestano i sindacalisti di Fim e Fiom Mirandola – è che il mercato sta ripartendo e l’azienda per rispondere ad una commessa importante ha richiamato di nuovo al lavoro i 47 addetti in cassa, pur senza chiudere formalmente la procedura di Cigs, e ha addirittura assunto altri 30 lavoratori interinali”.
Ma uno dei casi in cui la legge vieta espressamente alle imprese l’utilizzo della manodopera interinale, è proprio quando queste siano interessate da sospensione dell’attività lavorativa, o da parziale riduzione di orario con ricorso alla Cassa Integrazione.
Fim e Fiom chiedono dunque all’azienda di chiudere formalmente la cassa integrazione straordinaria, anche perché le nuove condizioni produttive non ne giustificano più l’esigenza.
“Purtroppo – affermano Marcello Rosvich Fiom/Cgil e Alessandro Gamba Fim/Cisl – l’azienda sta ignorando questo nostro richiamo da alcune settimane, e pensiamo che voglia approfittare dell’ammortizzatore sociale per preparare il terreno al termine della Cigs per future aperture di mobilità e quindi licenziamenti, in un’ottica di pura riduzione dei costi scaricata unicamente sul personale”. Segnali in questa direzione sono le “decine di lettere di contestazione inviate dall’azienda ad un gruppo di lavoratori, addirittura con richiesta di risarcimento danni, che consideriamo assolutamente pretestuose”.
Nell’incontro previsto per il prossimo 5 maggio, i Sindacati auspicano un cambiamento di atteggiamento da parte della direzione aziendale, in caso contrario metteranno in atto le azioni di lotta necessarie per contrastare tentativi come questo di superare la crisi a spese dei lavoratori.
Fiom/Cgil e Fim/Cisl Mirandola