29 Ago 2014
La Corte di Giustizia dell’Unione europea, Seconda Sezione, con la sentenza del 10 luglio 2014, nella causa C-244/13, ha stabilito che il cittadino di Stato terzo, coniuge del cittadino UE, acquisisce il diritto di soggiorno permanente, previsto dall’art. 16 della direttiva 2004/38, dopo un soggiorno continuativo di cinque anni, sebbene, nel corso del suddetto periodo, i coniugi abbiano deciso di separarsi, abbiano iniziato a convivere con altri partner e l’alloggio occupato dal suddetto cittadino non sia stato ormai più fornito né messo a disposizione di quest’ultimo dal suo coniuge cittadino dell’Unione. La Corte di Giustizia ribadisce così quanto già deciso con le sentenze Diatta, causa C-267/83, e Ilda, causa C-40/2011.