27 Nov 2012
La domanda abitativa continua a crescere e, rispetto a questa, l’elemento economico rappresenta la componente ormai preponderante, caratterizzando maggiormente particolari categorie in condizione di vulnerabilità crescenti. I giovani ed i migranti rappresentano la parte della domanda con criticità maggiori, a conferma del fatto che il disagio abitativo influenza fortemente la possibilità di attuare un percorso di realizzazione sociale, nonché di creare, sviluppare e stabilizzare nuovi nuclei familiari. Lo dice la Cgil, che afferma:”Tali difficoltà pongono la necessità di individuare una “risposta sociale” ad un bisogno primario. La CGIL ha individuato alcuni punti di rivendicazione sui quali sta portando avanti il confronto con Governo e istituzioni nazionali per affrontare, innanzitutto, situazioni di emergenza: incentivi per l’edilizia pubblica, forme di intervento nel mercato privato, sostegno ai redditi delle famiglie e misure volte ad affrontare il dramma degli sfratti per morosità”. nell’ultimo triennio sono
aumentati gli sfratti eseguiti del 15%, e quelli emessi per morosità (+35%), oggi la quasi totalità dei provvedimenti.
Secondo l’ultimo Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni di Bankitalia accedere all’affitto è sempre più difficile e l’affitto, quindi, e i rischi di precarietà che ne derivano, è connaturato alle condizioni sociali più deboli: a fronte di una media nazionale di famiglie in locazione di circa il 20%, si sale al 35% per i monogenitori con un figlio minore e al 73% tra le famiglie immigrate. Anche il 15% degli anziani ultrasessantacinquenni che vivono da soli sono in affitto. Sempre più precaria e
costosa è anche la condizione alloggiativa degli 800mila studenti universitari, per i quali sono disponibili solo 46.800 posti negli studentati pubblici.
http://www.cgil.it/tematiche/Documento.aspx?ARG=&TAB=0&ID=20174