25 Lug 2018 anziani, case protette, contratto aziendale, fanano, fondazione san giuseppe, fp,
Nei giorni scorsi è stato firmato il contratto integrativo aziendale della casa di risposo per anziani Fondazione San Giuseppe di Fanano che ha all’incirca 40 dipendenti.
Nella primavera del 2016 le Rsa (delegati sindacali), assieme alla FP/Cgil del Frignano, hanno presentato la piattaforma per il rinnovo dell’integrativo scaduto il 31.12.2015.
Nell’estate 2016, però, a seguito di un riordino dei posti convenzionati con il pubblico assegnati alle Cra (case di riposo per anziani) presenti nel Frignano, la Fondazione San Giuseppe ha avuto una forte riduzione dei posti a disposizione del distretto che sono passati da 28 a 20, su 54 posti letto autorizzati al funzionamento della struttura.
Assieme alla Direzione vista la pesante decurtazione, si decide per il 2016, di andare in ultrattività contrattuale del precedente accordo.
Nel 2017 la Fondazione San Giuseppe assieme ad altre Cra del Frignano, tutte assistite da Lapam, accogliendo la richiesta della FP/Cgil, decide di non dare applicazione al Contratto Nazionale appena siglato da Anaste con sigle sindacali sconosciute non rappresentative del settore.
Contemporaneamente riprendono le trattative nella convinzione delle parti, sindacali e aziendale, che per continuare nella strada della qualità dei servizi offerti agli ospiti della struttura, si debba operare adeguatamente sul benessere del personale.
Partendo da una situazione di indiscutibile riduzione delle entrate economiche, e di marginalità territoriale vista la distanza dai grandi centri urbani, che offrono maggiori potenzialità sia per gli ingressi degli ospiti, sia per la quantità del personale qualificato (la cui mancanza è pregiudizio per il mantenimento dell’accreditamento), “si è lavorato per rendere appetibile la struttura sia sotto il profilo occupazionale, sia sulla piena occupabilità dei posti letto della struttura” afferma Claudio Pasquesi della Fp/Cgil del Frignano.
“La capacità dimostrata dalla Direzione aziendale – prosegue il sidnacalista – è di non essersi rinchiusa in se stessa, causa il contraccolpo economico ricevuto, di avere accettato la nostra sfida di scommettere sul futuro e sulla immagine di Cra che offre un livello alto di qualità sia agli ospiti, sia agli operatori”.
Nell’accordo si conferma l’indisponibilità ad applicare l’accordo Anaste siglato il 12 aprile 2017, in quanto peggiorativo dei diritti e delle prerogative dei dipendenti (ad esempio la forte riduzione del comporto per malattia e l’introduzione del comporto per gli infortuni) e a cambiare il contratto entro la fine del 2018.
Vengono depurate, dal calcolo del comporto per la conservazione del posto di lavoro, le malattie derivanti da patologie oncologiche e le conseguenti ricadute invalidanti sul profilo professionale.
Viene introdotta la possibilità di articolare il periodo di ferie estive nei mesi di maggio-ottobre, per consentire a chi lo volesse di godere di 3 settimane consecutive, previa autorizzazione del calendario delle ferie entro aprile di ogni anno.
Oltre ad un capitolo sulle indennità di responsabilità attribuite ad alcuni profili professionali, si è incrementato il valore del premio di risultato di un buon 30%.
I delegati della struttura e la FP/Cgil del Frignano esprimono soddisfazione per l’intesa raggiunta, perché si dimostra che con il dialogo e la volontà di migliorare investendo sulla struttura e sui dipendenti si può fare qualità a 360 gradi e ottenerne anche dei ritorni economici.
Modena, 25 luglio 2018