20 Set 2012 mobilitazione, sciopero,
Vignola, 20 settembre 2012
A seguito della proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori dei centri socio riabilitativi del Distretto di Vignola, nella giornata di martedì 18 settembre il Comitato di Distretto ha convocato il sindacato FP/Cgil, le rappresentanze dei lavoratori e la cooperativa Gulliver per discutere la vertenza.
Vertenza, lo ricordiamo, iniziata il 13 settembre scorso a seguito della comunicazione ai Sindacati da parte della cooperativa Gulliver di voler ricollocare entro giugno 2013 una parte degli educatori considerati in esubero sostituendoli con figure di operatori socio sanitari, per adeguare i servizi ai parametri previsti dalla Legge regionale sull’Accreditamento
“Durante l’incontro – spiega Diego Bernardini della Funzione Pubblica/Cgil di Vignola – abbiamo ribadito le ragioni della nostra mobilitazione, chiedendo il rispetto degli accordi presi nel corso del 2011 con il Comitato di Distretto e la salvaguardia dei posti di lavoro dei 12 educatori attualmente operanti sui due servizi “I Tigli” di Savignano sul Panaro e “Le Querce” di Castelnuovo Rangone”.
L’incontro ha portato alla revoca dello stato di agitazione in seguito ad un accordo tra le parti nel quale si definisce che, per il raggiungimento dei parametri rispetto al rapporto educatori/operatori socio-sanitari nei centri socio riabilitativi, si farà riferimento al naturale turn-over del personale, quindi senza spostamenti forzati dei lavoratori, né bruschi stravolgimenti dell’offerta dei servizi.
Le parti si sono anche impegnate formalmente a rivedersi una prima volta entro dicembre 2013, data in cui si conclude il periodo dell’Accreditamento Transitorio, e in una seconda occasione entro la fine del 2014, per una verifica del percorso e delle condizioni del contesto normativo ed economico.
“Momenti di verifica proposti dalle Amministrazioni del Distretto – spiega il sindacalista – ma che anche noi abbiamo ritenuto necessarie, data l’instabilità di una situazione economica e normativa in continuo e repentino mutamento. Inoltre entro il 2014 ci sarà il rinnovo di gran parte delle Amministrazioni del nostro territorio, per cui abbiamo condiviso l’opportunità di riprendere la discussione con il nuovo Comitato di Distretto che si insedierà anche alla luce, appunto, degli scenari del momento”.
“Un incontro per noi positivo sotto un duplice aspetto: prima di tutto perché l’accordo raggiunto và incontro alle richieste sindacali di tutela dei lavoratori e dei servizi, ma anche perché, si sono trovati attorno al tavolo tutti gli attori coinvolti nel funzionamento dei servizi: committenza, gestore, e lavoratori. Un momento importante che riteniamo abbia prodotto una discussione chiara e proficua e che auspichiamo possa divenire una modalità di confronto anche per il futuro.”
Vignola, 13 settembre 2012
CENTRI SOCIO-RIABILITATIVI PER DISABILI DISTRETTO DI VIGNOLA: I LAVORATORI PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE
I lavoratori dei Centri socio-riabilitativi diurni per disabili del distretto di Vignola hanno proclamato lo stato di agitazione a seguito della decisione della Cooperativa Gulliver di dichiarare in esubero 8 educatori operanti sui due servizi “I Tigli” di Savignano e “Le Querce” di Castelnuovo.
“Una decisione che ci ha profondamente sorpreso e sconcertato – afferma Diego Bernardini della Funzione Pubblica Cgil di Vignola – in quanto gli accordi che abbiamo con il Comitato di Distretto di Vignola vanno in tutt’altra direzione”.
Accordi presi dalla Funzione Pubblica/Cgil con le Amministrazioni del Distretto nel corso del 2011 nell’ambito del confronto sull’attuazione della Legge Regionale dell’Accreditamento e che prevedono il raggiungimento dei parametri previsti dalla normativa seguendo il principio del naturale turn-over degli educatori.
“Significa – spiega il sindacalista – che per sostituire le figure di Educatori con le figure di Operatori Socio Sanitari, così come previsto dall’Accreditamento, non sono previsti spostamenti forzati dei lavoratori ma si seguirà l’avvicendamento naturale basato sulla volontarietà degli operatori attualmente impiegati nei Centri. Un accordo che si pone un duplice obbiettivo condiviso: non solo la garanzia degli attuali livelli occupazionali, ma anche la salvaguardia dell’identità dei nostri servizi, oggi contraddistinti da finalità a prevalenza socio-educative più che assistenziali. Identità che la Cooperativa Gulliver sembra voler stravolgere nel giro di pochi mesi”.
“Una presa di posizione grave – continua Bernardini – che, oltre a modificare l’offerta dei servizi sul nostro territorio, creerà notevoli disagi ai lavoratori, i quali, negli spostamenti, rischiano di vedersi cambiare le principali condizioni contrattuali (sede, orario e numero di ore di lavoro) con conseguente abbassamento delle retribuzioni e aumento della flessibilità lavorativa”. Una decisione presa con poca chiarezza e trasparenza e di cui non si capiscono le ragioni, considerando il fatto che il Comitato di Distretto ha confermato nei giorni scorsi la validità degli accordi presi con le Organizzazioni sindacali e la volontà di mantenere gli impegni assunti nel 2011.
Occorre inoltre tenere in considerazione che già vi sono numerose richieste di mobilità interna da parte degli operatori dei due Centri (alcune che aspettano risposta da diversi anni), che danno una certezza in più rispetto alla possibilità che il cambiamento previsto dalla normativa avvenga in modo graduale ed indolore.
“Ma quello che sta avvenendo anche ai Centri di Sassuolo (nei quali i lavoratori hanno proclamato lo sciopero proprio in questi giorni) non ci fa ben sperare rispetto all’intenzione della Cooperativa di proseguire sulla strada degli spostamenti forzati” afferma il sindacalista.
“Quello che chiediamo, in sostanza, è molto semplice – conclude il sindacalista – ed è il rispetto degli accordi presi nel 2011 con il Comitato di Distretto e la sospensione del piano di ricollocazione degli educatori da parte di Gulliver. Alla cooperativa chiediamo anche maggior trasparenza e chiarezza. Se non verranno risposte concrete decideremo con i lavoratori ulteriori forme di lotta”.