23 Mag 2025 camposanto, ceramica, crisi aziendale, filctem, opera group,
Il concordato non va. Decretata dal Tribunale la liquidazione giudiziale. Summit in Regione “Imprese e Istituzioni scendano in campo. Il lavoro paga una crisi di cui non ha colpe”
Un collasso finanziario quello di Opera Group che, dopo il tentativo di concordato, ha portato nel giro di poche settimane alla liquidazione giudiziale per il gruppo. Ai 147 dipendenti è arrivata nei giorni scorsi la notizia del provvedimento del Tribunale nei confronti dell’azienda ceramica con stabilimento produttivo a Camposanto e sede legale e amministrativa a Maranello.
Una situazione di crisi finanziaria che nasce da lontano e che, negli ultimi anni, ha visto sommarsi alle difficoltà croniche e ad una massa debitoria imponente, l’incapacità dell’azienda di proprietà dei fratelli Gagliardelli di ristrutturarsi e rilanciarsi in modo credibile in un mercato sempre più contratto.
“La nostra prima preoccupazione – sottolineano i sindacati di categoria Filctem Cgil Modena, Femca Cisl Emilia Centrale e Uiltec Uil Modena – è legata naturalmente ai tanti dipendenti, 147, attualmente coinvolti dalla vicenda. Già prima del provvedimento del Tribunale ci eravamo attivati con la Regione e abbiamo avuto, il 21 maggio scorso, un incontro del tavolo di crisi, insieme alle Istituzioni e al curatore fallimentare nominato dal Tribunale, per provare a capire quali strumenti mettere in campo per la tutela dei dipendenti, in questo momento ancora in cassa integrazione straordinaria fino al 24 maggio ma col rischio di restare in sospensione, senza retribuzione e con gli arretrati determinati dai mancati pagamenti dall’azienda”.
ATTIVARE GLI AMMORTIZZATORI
Il fronte sindacale ha già richiesto di utilizzare gli ammortizzatori sociali e di esplorare, nel contempo, ogni tipo di possibilità per tentare di rilanciare la continuità produttiva e occupazionale.
I sindacati di categoria spiegano che “la situazione è difficilissima e occorre esserne ben consapevoli. Le nostre organizzazioni sono mobilitate al massimo per proteggere le lavoratrici e i lavoratori, ora occorre che anche che imprese e Istituzioni entrino in campo per evitare la scomparsa di una rilevante realtà produttiva del comparto ceramico”.
RABBIA E PREOCCUPAZIONE
Sia prima che dopo la riunione del tavolo regionale per la salvaguardia occupazionale, i sindacati hanno incontrato i dipendenti in assemblea, per aggiornarli in tempo reale sugli sviluppi della situazione, per dare loro risposte e indicare strumenti concreti a tutela dei loro diritti, come le procedure per recuperare i propri crediti.
“Ci sono rabbia e preoccupazione, questi sono i sentimenti coi quali ci stiamo misurando, sapendo che le lavoratrici e i lavoratori di Opera Group a Campogalliano, nonostante i ritardi o i mancati pagamenti, in questi anni non hanno mai fatto mancare il loro impegno e la loro presenza per consentire la continuità produttiva in un contesto molto problematico. A maggior ragione, non possono essere le lavoratrici e i lavoratori a pagare il prezzo di una crisi causata da altri”, chiosano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.