23 Ott 2020 cassa integrazione, ceramica tuscania gres, contratto solidarietà, filctem, relazioni sindacali, serramazzoni, stato agitazione,
Sono sempre più compromessi i rapporti tra i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Rsu e Direzione aziendale della Ceramica Tuscania di Serramazzoni. La continua intransigenza della direzione aziendale nel rifiutare ogni singola proposta che sia il rinnovo dell’integrativo aziendale, scaduto da tempo, o siano modifiche organizzative utili a superare il temporaneo esubero di personale dovuto alla fermata di un forno, ha deteriorato il clima interno dell’impresa e le relazioni sindacali in questa azienda che conta oltre 200 dipendenti.
L’azienda causa l’impossibilità di riattivare un forno danneggiato, ha richiesto di aprire un contratto di solidarietà difensivo, per la temporanea inoccupabilità di 25 lavoratori.
Le Rsu aziendali unitamente ai sindacati e ai lavoratori hanno richiesto all’azienda di aprire un confronto che potesse, unitamente al contratto di solidarietà, utilizzare tutti gli strumenti contrattuali e normativi utili a superare, senza forzature unilaterali, la problematica legata al temporaneo esubero di personale non escludendo la modifica dell’orario di lavoro.
La direzione aziendale, non ha ritenuto percorribili le proposte della delegazione sindacale, ribadendo la disponibilità al solo contratto di solidarietà senza soluzioni alternative, se non la risoluzione del rapporto di lavoro degli esuberi al termine del contratto di solidarietà. L’azienda, dopo numerose sollecitazioni da parte della delegazione sindacale, ha proposto una cifra di 1.500 euro lordi per incentivare dimissioni volontarie, proposta ritenuta insufficiente da lavoratori e lavoratrici riuniti in assemblea. Non c’è stata alcuna disponibilità, adducendo spropositati incrementi di costi, a prendere in considerazione una modifica dell’orario di lavoro, che potrebbe in buona parte risolvere il problema.
I lavoratori della ceramica Tuscania Gres unitamente alla Rsu aziendale e a Filctem e Femca del Frignano, riuniti in assemblea venerdì 9 ottobre hanno votato all’unanimità la proclamazione dello stato d’agitazione, e hanno dato mandato a sindacati e Rsu a non sottoscrivere il contratto di solidarietà se non accompagnato dagli altri strumenti proposti, con priorità alla modifica dell’orario di lavoro.
“L’azienda – affermano Augusto Casagrandi (Filctem) e Vincenzo Tagliaferri (Femca) – ha messo in atto azioni atte a limitare la libera attività sindacale, sottoponendo i lavoratori a pressioni per evitare la partecipazione alle assemblee sindacali. Ha addossato la responsabilità del mancato rinnovo di contratti a termine o di apprendistato a Rsu e sindacati. Nell’ultimo rinnovo di cassa integrazione, l’azienda non si è resa disponibile ad inserire, nell’accordo, l’anticipo dell’indennità di cassa in busta paga”. “La motivazione del mancato anticipo – proseguono i sindacalisti di Filctem e Femca – non crediamo sia dovuto, salvo smentite, a problemi di liquidità, ma è riconducibile alle forme di pressione su lavoratori e lavoratrici e sui Sindacati rei di non concedere quanto richiesto”. Come nei precedenti periodi di cassa integrazione non verrà garantita una equa rotazione dei dipendenti, permettendo a numerosi dipendenti di effettuare ore di lavoro straordinario, nonostante tante persone a casa. “Il modello di relazioni sindacali, storicamente avanzato, nel distretto delle piastrelle, si ferma poco prima di Serramazzoni, – continuano i due sindacalisti – qui comanda il “Padrone”, non si negozia, non si trovano soluzioni condivise vige solo una legge. Chiediamo a tutte le forze sociali e politiche di affiancare i lavoratori e le Rsu, perché si possa trovare una soluzione che eviti a tante famiglie di perdere il proprio posto di lavoro”.
Serramazzoni (Modena), 23/10/2020