15 Dic 2011
CGIL AL GOVERNO: SERVE DISCONTINUITA’. LE NOSTRE PROPOSTE
“L’immigrazione è una risorsa importante per il nostro Paese e le politiche per l’immigrazione hanno bisogno di una seria discontinuità con il passato”. E’ quanto dichiarano Vera Lamonica, Segretaria Confederale CGIL, e Pietro Soldini, responsabile dell’ufficio immigrazione del sindacato di Corso d’Italia, che sottolineano anche gli interventi in merito del presidente della Repubblica Napolitano, e di quello della Banca d’Italia Visco.
Le dichiarazioni di questi giorni sull’argomento da parte del Ministro dell’Interno Cancellieri, del Ministro alla Cooperazione e l’integrazione Riccardi ed anche del direttore del Dipartimento immigrazione del Ministero del Lavoro e del Welfare, aggiungono Lamonica e Soldini “sembrano aver colto questa necessità, ma a questo punto è auspicabile che si apra un tavolo di confronto sul merito fra Governo e parti sociali per non improvvisare e partire con il piede giusto. Per esempio – spiegano -, sul decreto flussi, discutere se farlo o no, sarebbe un’improvvisazione sbagliata”. Occorre invece approfondire:
1. I flussi così come sono stati gestiti rappresentano un fallimento e quindi bisogna ripensare lo strumento in modo che sia più efficace, rapido e funzionale al mercato del lavoro in un’ottica di programmazione triennale.
2. E’ vero che per effetto della crisi ci sono molti lavoratori che hanno perso il lavoro, gli stranieri più degli italiani (9% e la disoccupazione media mentre per gli stranieri supera il 12%) quindi occorre evitare che questi lavoratori scivolino nella clandestinità con un provvedimento che aumenta la durata del permesso di soggiorno di attesa occupazione dagli attuali ed insufficienti 6 mesi almeno fino alla durata degli ammortizzatori sociali.
3. Occorre affrontare il tema della regolarizzazione degli immigrati irregolari che sono super sfruttati nel lavoro nero. Un provvedimento di questo genere oltre a legalizzare lavoro sommerso, farebbe bene al mercato del lavoro riducendo il dumping alla crescita (1 punto di Pil nel triennio) e porterebbe risorse (dai 3 ai 6 miliardi) nelle casse dello Stato.
4. Occorre con urgenza un intervento per trasformare la confusione dei centri, in un vero sistema di accoglienza e dare risposte di stabilità e sicurezza agli immigrati Tunisini e Libici con un permesso umanitario convertibile in permesso di lavoro.
“Con questo respiro – concludono Lamonica e Soldini – va affrontata la scadenza del Decreto Flussi, altrimenti sia il blocco, che la reiterazione non faranno altro che aumentare contraddizioni, confusione, tensioni ed irregolarità”.
http://www.cgil.it/tematiche/Documento.aspx?ARG=IMMIGRAZIONE&TAB=0&ID=17836