CGIL-CISL-UIL SU BILANCIO COMUNE MODENA: «E’ PESANTISSIMO, MERITAVA UN COINVOLGIMENTO DIVERSO DELLE RAPPRESENTANZE SOCIALI»

30 Mar 2012

Modena, 30 marzo 2012

 

  

Apprezzano alcune scelte, ma avrebbero voluto un confronto diverso e soprattutto la possibilità di esprimersi prima sui tagli alla spesa. È il giudizio dei sindacati confederali sul bilancio di previsione 2012 del Comune di Modena. Un bilancio che, sottolineano Cgil-Cisl-Uil, non ha precedenti per Modena ed è destinato a produrre conseguenze a lungo termine non solo sui cittadini, ma anche sulle imprese. «Il bilancio sarà particolarmente pesante per i cittadini modenesi, che subiranno un aumento della tassazione in un periodo di forte contrazione del potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni. A questo – affermano i segretari provinciali di Cgil Donato Pivanti, Cisl William Ballotta e Uil Luigi Tollari – si aggiungono i tagli che, pur nella logica della maggior salvaguardia possibile del sistema di welfare, avranno anch’essi un impatto negativo sulle misure a sostegno alla popolazione. Per questo avremmo voluto una discussione diversa, non dover cioè esprimere giudizi a decisioni già prese, come invece è avvenuto, specie sui tagli alla spesa. Le difficoltà della finanza locale sono determinate per grossa parte dai tagli nazionali  su cui, a partire dal Patto di Stabilità, occorrerà intervenire a livello nazionale per correggerli o modificarli. Le difficoltà di bilancio richiedevano non la ricerca di singole soluzioni, a partire dalla gestione pubblica e l’ampliamento delle esternalizzazioni, ma una regia complessiva capace di costruire un assetto valido anche per il futuro, quando, cioè, sarà superata l’emergenza». Per i sindacati questo significa ridare autonomia all’ente locale, riorganizzare la macchina comunale, valorizzare le professionalità interne, coinvolgere i lavoratori nei cambiamenti resi necessari dai nuovi bisogni della comunità, razionalizzare le spese, a partire da una riduzione degli assessorati, discutere con gli altri enti locali la gestione consorziata dei servizi, rivedere le regole del pubblico negli appalti, chiedersi quali caratteristiche devono continuare ad avere i servizi anche nel futuro, quali garanzie per i lavoratori e gli utenti. «Su questo non abbiamo avuto i segnali che ci attendevamo – dichiarano Pivanti, Ballotta e Tollari – La preoccupazione è forte di fronte a una manovra che peserà per dieci milioni di euro di tagli e per 26 milioni di euro di tasse sulle tasche dei cittadini e delle imprese. Sulle entrate riconosciamo che va nella direzione giusta la scelta di preferire la leva dell’Imu a quella dell’addizionale Irpef, così come condividiamo la scelta di agevolare i canoni concordati e l’agenzia casa penalizzando le case sfitte. Giusta anche la scelta di costruire un fondo a sostegno delle politiche per l’affitto e del disagio abitativo, posto che sarebbe auspicabile un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella definizione dei criteri di erogazione. Un segnale di attenzione maggiore meriterebbe la prima casa, essendo un patrimonio molto particolare e che rischia di mettere in difficoltà le persone sole e le famiglie monoreddito». I sindacati annunciano che nelle prossime settimane discuteranno con i singoli assessorati le ricadute delle scelte, a partire dalle esternalizzazioni e dalle Fondazioni nei settori sociale ed educativo; a tutti sarà chiesto un cambio di passo per evitare di ritrovarsi tra un anno di fronte a una nuova manovra di tagli e tasse, senza l’indicazione di una prospettiva nuova nelle politiche comunali. «Non ci limiteremo a un’attività di vigilanza ma, attraverso presidi, mobilitazioni e momenti di informazione ai lavoratori e ai pensionati, faremo un’opera attenta anche di contrasto alle decisioni sulle quali non sarà possibile costruire un vasto consenso per le categorie che rappresentiamo. Nel frattempo – concludono i segretari provinciali di Cgil-Cisl-Uil – chiediamo che siano rafforzate le misure di lotta all’evasione ed elusione fiscale sulle quali, anche grazie alle nostre sollecitazioni, si stanno facendo importanti passi avanti».

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