19 Ott 2013
Sassuolo, 19 ottobre 2013
«Qualunque sia l’esito dello studio di fattibilità – rilancio di Sgp o liquidazione della società – ciò che conta è salvaguardare tutti i posti di lavoro e mantenere inalterati i servizi essenziali ai cittadini».
Lo affermano i sindacati confederali Cgil e Cisl di Sassuolo, tirati in ballo nei giorni scorsi dal sindaco Caselli come corresponsabili dell’aggravarsi della situazione della società patrimoniale di cui il Comune è socio unico. Cgil e Cisl ricordano di aver espresso forti perplessità sin dalla costituzione di Sgp in quanto temevano il rischio di frammentazione ed esternalizzazione dei servizi pubblici; inoltre erano preoccupati del complesso controllo dei costi e della sostenibilità economica delle società patrimoniali in generale.
«La legge sulle società patrimoniali obbliga gli enti locali a gestire i bilanci comunali e quelli delle società patrimoniali in modo unitario. Questo orientamento legislativo – aggiungono Cgil e Cisl – si è ulteriormente rafforzato negli anni con particolari obblighi di programmazione delle attività e delle relative spese, mantenendo in capo al Comune la diretta responsabilità civile e penale».
Per questo i sindacati sassolesi sul caso SGP, prendendo atto ed attendono le decisioni politiche approvate dal consiglio comunale, confermano le loro preoccupazioni per il fatto che i bilanci di Sgp e Comune non siano ancora stati approvati. «Le rassicurazioni dell’amministrazione comunale sul controllo dei conti non ci lasciano tranquilli – dichiarano Cgil e Cisl – Parlare in modo vago di tagli di spese superflue o dell’eliminazione di servizi non indispensabili, senza precisare quali spese e servizi, crea inutili allarmismi tra i cittadini. Pertanto chiediamo subito un confronto sui servizi sociali essenziali, come l’assistenza domiciliare, i nidi e le scuole per l’infanzia che in una fase di crisi come questa devono essere mantenuti».
Infine concludono i sindacati auspicano che su tutta la vicenda una volta per tutte si faccia chiarezza non scaricando sulle organizzazioni sindacali le responsabilità politiche, rendendo invece noti i dati economici della società e la loro correlazione con il bilancio comunale al fine di promuovere tutte le iniziative per evitare il dissesto totale a scapito della comunità sassolese.