26 Giu 2010 flai, presidio, sciopero,
Nel pomeriggio di venerdì 25 giugno è stato siglato l’accordo quadro che mette fine ad una dura lotta iniziata il 10 maggio 2010 quando la direzione aziendale della cooperativa ha unilateralmente aperto la procedura di mobilità per 43 lavoratori. Oltre alla mobilità si annunciarono anche appalti e affitti di rami di azienda.
La risposta delle lavoratrici e dei lavoratori ITALCARNI è stata immediata: 84 ore di sciopero in poco più di un mese, 48 di queste svolte ad oltranza con presidio permanente dell’accesso allo stabilimento. Una determinazione che ha visto uniti lavoratori di tutte le etnie, operai e impiegati, giovani e anziani.
Una determinazione consapevole della difficoltà che sta vivendo il settore della macellazione, che vede ridursi i margini di guadagno a causa del peso predominante delle grandi aziende della salumeria italiana, della grande distribuzione organizzata, della schiacciante concorrenza della carne estera, ma anche di una concorrenza sempre più spietata di molte aziende della macellazione e della lavorazione della carne che operano, spesso, oltre i limiti del contratto di lavoro e delle Leggi!
Innumerevoli sono stati i pronunciamenti di esponenti politici locali e regionali a sostegno della lotta dei lavoratori ITALCARNI, così come tanti sono stati i messaggi di solidarietà provenienti da tutte le RSU dell’agroalimentare modenese e di altre province, le quali si sono anche prodigate a raccogliere fondi a sostegno della vertenza. A tutti, le RSU ITALCARNI e le organizzazioni sindacali di FAI CISL e FLAI CGIL di Modena rivolgono un sentito ringraziamento per il sostegno e il contributi offerti.
Ora, con l’accordo di ieri, si sono create le condizioni per riprendere il confronto in modo più sereno e costruttivo. La dirigenza ITALCARNI, le organizzazioni sindacali e le RSU aziendali hanno convenuto di attivare la mobilità solo per i lavoratori che si rendessero volontari. Così come si è stabilito di utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali possibili per traguardare l’attuale situazione di crisi. Importante è anche l’impegno di Legacoop e ITALCARNI nel ricercare altre soluzioni occupazionali all’interno del sistema cooperativo.
Organizzazioni sindacali e RSU accolgano con interesse la nuova prospettiva di sviluppo aziendale che ha l’obiettivo di inserire ITALCARNI in un contesto più vasto nella filiera agroalimentare. A questo proposito è importante l’impegno di coinvolgere il sindacato sullo stato di avanzamento del progetto e sulla definizione del progetto industriale.
Per quanto concerne eventuali appalti, o affitti di rami d’azienda, le parti hanno convenuto che potranno essere inseriti in un piano industriale condiviso.
Il confronto per la “nuova ITALCARNI” può ora partire in condizioni più serene, senza la minaccia di licenziamenti, sapendo che le parti dovranno trattare e negoziare su argomenti molto complessi e delicati. Le organizzazioni sindacali, RSU, lavoratori si sono resi disponibili ad affrontare questo percorso con la massima responsabilità, se condotto con trasparenza, equità ed eticità.
Umberto Franciosi FLAI CGIL
Mario Gaetano Zoin FAI CISL
Modena, 26 giugno 2010