14 Mag 2012
di Franco Zavatti
Nonostante che chi è fermato ed accolto nei CIE non sia un delinquente, poter entrare e visitare queste strutture resta difficile. A volte impossibile, come ancora lo scorso martedi 24 aprile,con l’off limit per giornalisti e CGIL, tenuti fuori dal CIE modenese ” a tutela della loro stessa sicurezza”! Restano perciò ancora altissimi i cancelli da superare per entrarvi, mentre all’interno si abbassano paurosamente i livelli dei servizi civili, di tutela e di assistenza.
Un’incredibile gara d’appalto ministeriale per assegnare ad imprese private la gestione dell’intero complesso dei servizi, per il mantenimento quotidiano degli stranieri chiusi nei CIE,compresa la logistica e l’assistenza,all’inverosimile cifra di 30 euro al giorno.
Con l’aggravante che a vincere l’appalto sarà l’impresa , o cooperativa spuria,che offrirà al ministero il fatidico “massimo ribasso” !
Fino ad oggi, nel CIE di Modena, lo Stato ha pagato gli stessi servizi a 75 euro / giorno .
La pretesa è perciò di abbatterla di oltre il 60%, superando ogni limite di credibilità.
Non esiste sul mercato pulito, un’impresa seria a che rispetti i contratti di lavoro, le norme di sicurezza, la minima qualità professionale delle prestazioni, la regolarità delle forniture e la trasparenza dei bilanci, in grado di produrre quei servizi così sottocosto !
Con queste fondate preoccupazioni, la Cgil ha chiesto la sospensione delle attuali procedure di appalto e la loro ridefinizione su nuove basi economiche, compatibili con la civiltà e dignità dei trattamenti alle persone rinchiuse e con la regolarità del lavoro per gli operatori.
Abbiamo anche sollecitato la Presidenza della Regione Emilia Romagna ad intervenire verso il Ministero.