11 Dic 2014
Secondo una la ricerca condotta dall’Osservatorio sulla giurisprudenza del giudice di pace in materia di immigrazione, che ha raccolto e analizzato sistematicamente i provvedimenti (639) emessi dai giudici di pace di Roma, Bologna, Bari, Firenze e Napoli in un periodo compreso tra il 2013 e il primo semestre 2014, gli immigrati scontano una giustizia sommaria e di serie B, in particolare per quanto riguarda i procedimenti di convalida e proroga del trattenimento degli stranieri in attesa di espulsione e gli atti di opposizione all’espulsione. Lo studio è dell’università di Roma Tre ed è finanziato da Open Society Foundations. Tra le cattive pratiche, quella di fare le udienze all’interno degli stessi Centri di identificazione ed espulsione, che “compromette il ruolo di l’imparzialità del giudice”; l’enorme di provvedimenti scarsamente motivati, o addirittura privi di motivazione e il mancato ricorso a misure alternative alla detenzione. Rilevati anche gli aspetti negativi del ruolo degli avvocati, nella maggior parte dei casi nominati o solo formalmente difensori di fiducia. In alcune sedi gli avvocati sono gli stessi nella quasi totalità dei procedimenti, seppure non sia chiaro quando questi siano venuti in contatto con i trattenuti (a Bari uno è risultato nominato in 128 procedimenti, oltre i due terzi del totale).