28 Mag 2013
“Se gli affidatari del minore non hanno effettuato le dovute richieste, l’interessato non ha, per motivi legati all’età, alcuna responsabilità per fatti od omissioni altrui”. Sulla base di questo principio la Seconda sezione civile del Tribunale di Lecce ha concesso la cittadinanza a un ragazzo filippino la cui madre era irregolare al momento della nascia.
“Insomma” informa il Fatto Quotidiano,”…hanno il pieno diritto di essere riconosciuti come cittadini italiani tutti coloro che sono nati in Italia e che abbiano soggiornato sul territorio nazionale fino al raggiungimento della maggiore età. Anche se non hanno avuto l’iscrizione all’anagrafe. Anche se sono sprovvisti di titolo di soggiorno sin dalla nascita”.
L’Ufficiale dello Stato Civile del Comune a cui si era rivolto il ragazzo per chiedere la cittadinanza, un paesino del leccese, aveva opposto un rifiuto “in quanto, al momento della sua nascita, nessuno dei suoi genitori era residente sul territorio della Repubblica, requisito essenziale previsto dalla Circolare del Ministero dell’Interno n. 22 del 7 novembre 2007 Prot. K 64.2/13″. Il ragazzo era stato affidato a una famiglia italiana e ha sempre vissuto e studiato in Italia.